AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO – RIFIUTO ALLE CURE
Data:
15 Giugno 2008
Il rifiuto di terapie invasive, anche salvavita, può essere espresso dall’amministratore di sostegno.
In base agli artt. 2, 13 e 33 della Costituzione, in favore del diritto all’autodeterminazione di unapersona al rispetto del cammino biologico naturale verso l’evento morte, il giudice tutelare di Modena (Tribunale di Modena – Decisione 13 maggio 2008) ha autorizzato l’amministratore di sostegno a negare ai sanitari il consenso necessario per praticare la ventilazione forzata sullapaziente, ma anche a chiedere agli stessi medici le cure palliative più efficaci per annullare ogni sofferenza alla persona.
La vicenda riguarda una donna che soffre di una malattia neurologica degenerativa (sclerosi lateraleamiotrofica con la prospettiva, ineluttabile, di dover fare ricorso in tempi brevi a una ventilazione forzata invasiva) ha chiesto al marito, da lei nominato amministratore di sostegno, di opporsi a una probabile tracheotomia salvavita su di lei.
La donna, la quale fatica a parlare ma è lucida, facendosi aiutare dai figli per farne interpretare il pensiero, è stata ascoltata dal giudice tutelare che ha accolto l’istanza dell’amministratore di sostegno, in quanto ha riscontrato in lei l’inequivocabile volontà di non essere sottoposta alla pratica invasiva della tracheotomia.
Ultimo aggiornamento
11 Giugno 2019, 23:33
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