Welby, prosciolto il medico Riccio “Aveva il dovere di assecondare il malato” Sentenza molto importante che riconosce il diritto di rifiutare una terapia

Data:
12 Febbraio 2008

ROMA – Il giudice dell’udienza preliminare di Roma ha prosciolto il medico anestesista Mario Riccio dall’accusa di ‘omicidio del consenziente’, per aver interrotto la ventilazione meccanica aiutando Piergiorgio Welby a morire.

Con la sentenza è stato dichiarato in sostanza che Welby aveva il diritto di chiedere l’interruzione della ventilazione meccanica e che il medico aveva il dovere di assecondare la sua richiesta.

Pertanto il gup ha ordinato il "non luogo a procedere" nei confronti di Riccio, perché il fatto non costituisce reato ai sensi dell’articolo 51 del codice penale sull’adempimento di un dovere.

Soddisfatta della sentenza Mina Welby che in udienza aveva raccontato la storia di suo marito: "Ci speravo tanto e me lo aspettavo", ha detto.

"Spero ora che il Parlamento faccia qualcosa per il testamento biologico. Lo chiedo soprattutto a nome di Piergiorgio perchè non vada perso il suo sacrificio", ha aggiunto.

"L’assoluzione di Mario Riccio è una conquista straordinaria della nonviolenza radicale di Piergiorgio Welby, dell’Associazione Coscioni, di Mario Riccio – ha commentato in una nota l’eurodeputato radicale e segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato – e di quanti in questi mesi hanno lottato per l’affermazione del diritto a scegliere sulla propria salute, sulle proprie cure e sul proprio corpo".

Piergiorgio Welby, affetto da una grave forma di distrofia muscolare, morì a Roma nel dicembre scorso.

L’8 giugno il gip di Roma Renato Laviola respinse la richiesta di archiviazione della posizione di Riccio, chiedendo alla procura di Roma di formulare un ‘capo di imputazione coatto’ e chiedere il rinvio a giudizio del medico per il reato di ‘omicidio del consenziente’.

Il procuratore Giovanni Ferrara e il sostituto Gustavo De Marinis, titolari dell’inchiesta, preannunciarono che, in sede di esame della richiesta di rinvio a giudizio, la loro posizione sarebbe stata la stessa.

Oggi, infatti, il pm Francesca Loy ha sostenuto davanti al gup che con l’interruzione della ventilazione meccanica a Piergiorgio Welby praticata da Riccio è stato attuato un diritto del paziente che "trova la sua fonte nella Costituzione e in disposizioni internazionali recepite dall’ordinamento italiano e ribadito in fonte di grado secondario dal codice di deontologia medica", sollecitando il proscioglimento dell’indagato.

"Era un dovere di Riccio – ha detto a conclusione dell’udienza l’avvocato Giuseppe Rossodivita, difensore dell’anestesista – staccare il respiratore perché così aveva chiesto il paziente.

E’ una sentenza molto importante che riconosce il diritto del malato di rifiutare la terapia o la prosecuzione di terapie non volute".

Ultimo aggiornamento

11 Giugno 2019, 23:47

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