Non voleva morire come Welby – “Il giudice le ha dato ascolto”

Data:
1 Giugno 2008

 

30 maggio 2008 “Il Resto Del Carlino" – di Paolo Grilli

I familiari ringraziano il giudice che ha accettato il "testamento biologico" della donna affetta da sclerosi, rifiutando le ultime cure. Il figlio: "Così è morta serena, con noi vicini". Ma il caso solleva subito polemiche
 
Modena, 30 maggio 2008 – "Non volevamo certo dividere le coscienze: tutt’al più indicare una strada per chi, come mia moglie, ha solo scelto una fine serena, naturale e dignitosa". Il dolore di Nicasio Galano, imprenditore edile di Sassuolo, è rivestito di grande dignità e compostezza dopo l’addio alla moglie Vincenza Santoro.
La donna è morta a 70 anni nell’ospedale di Baggiovara di Modena, vinta da un infarto nel letto cui la costringeva da tre mesi la sclerosi laterale amiotrofica. Il 13 maggio, un decreto del giudice tutelare del tribunale di Modena, Guido Stanzani, aveva accolto la richiesta della malata di non essere sottoposta a tracheostomia quando non sarebbe più stata in grado nemmeno di respirare. Una volontà espressa con fermezza dalla Santoro, assistita giorno e notte negli ultimi tre mesi dal marito e dai quattro figli.
I suoi muscoli si stavano spegnendo, non la sua lucidità. Galano, contestualmente al decreto del giudice, è stato nominato amministratore di sostegno della moglie, secondo quanto previsto dalla legge numero 6 del 2004. Un ruolo che finora era stato assegnato dai giudici solo a chi assiste malati psichiatrici e incapaci temporanei.
E’ l’estensione di questa figura anche a chi veglia familiari condannati a una lenta morte a costituire per taluni la pietra dello scandalo, per altri il lasciapassare per una fine in fondo inevitabile e senza accanimenti. "La situazione di soffocamento progredirà sino a indurre una persona uno stato confusionale che la priverà della sua capacità autodeterminativa", ha scritto il giudice Stanzani nel decreto che ha redatto dopo aver visitato di persona la 70enne. Per evitare che i sanitari ricorressero a cure invasive senza il consenso della donna, ha nominato il marito della Santoro amministratore di sostegno. Dopo l’ultimo respiro, mia moglie ha come riacquistato il sorriso di sempre — dice Galano —. E’ morta come avrebbe voluto, senza forzature. Non ha voluto rifiutare la sofferenza, anzi: ha incontrato con coraggio il momento in cui il Signore l’ha voluta prendere con sé. Aveva fede".
La Santoro ha trascorso le ultime ore circondata dall’affetto della sua famiglia, interagendo con gli altri con un avveniristico computer a comando ottico preparato dal figlio Alessandro. La figlia Luciana stava per leggerle il libro Rumore di mamma di Laura Tangorra, madre colpita da sclerosi laterale amiotrofica dopo aver partorito il secondo figlio.
"’interpretazione della legge data dal giudice è molto diversa dal testamento biologico e difficilmente potrà essere usata in altri casi", dice la senatrice Fiorenza Bassoli (Pd), relatrice della legge sul testamento biologico nella passata legislatura.
Secondo Isabella Bertolini del Pdl, invece, "siamo di fronte a una situazione che testimonia come in Italia si stia affermando una cultura della morte, dannosa e nichilista». E per Antonio Tomassini del Pdl, presidente della Commissione Sanità del Senato, «questi casi aprono un terreno che deve essere regolamentato".

Ultimo aggiornamento

11 Giugno 2019, 23:46

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