Siamo a giugno, ma sono ancora bloccate le possibilità di cumulo dei periodi previdenziali degli spezzoni presso le Casse privatizzate dei professionisti, previste dalla legge di bilancio 2017 che dà la possibilità di cumulo di ogni spezzone contributivo al fine di conseguire una prestazione previdenziale di vecchiaia al perfezionamento dell’età più elevata tra quelle coinvolte nel cumulo, attenzione con domanda prima del conseguimento della pensione.
Il cumulo è gratuito e quindi non più oneroso come invece colla ricongiunzione. Quindi un giusto riconoscimento di quei contributi silenti che, inefficaci per un trattamento di pensione, venivano per lo più incamerati dall’ente previdenziale. La norma, dunque, ha sollevato grosse perplessità presso gli entri privatizzati. Ma attenzione i periodi cumulabili sono anche utili in determinate situazione a far maturare al 31 dicembre 1995 i 18 anni di anzianità contributiva, requisito per un calcolo retributivo della pensione sino al 2012, quando la riforma Fornero pose fine al sistema retributivo. Ciò evidentemente con aggravi di costi per lo Stato dato che la pensione retributiva è, almeno di regola, più alta rispetto a quelle calcolate con le regole contributive. Ricordo come in passato venne sempre detto «no» al riconoscimento delle anzianità contributive Enpam del Fondo generale Quota A (scusa: perché pensione obbligatoria non legata ad attività lavorativa …), anche se la riforma 335/95 prevedeva una anzianità contributiva di 18 anni presso qualsiasi forma di previdenza obbligatoria (senza altre previsioni cavillose).
Dunque molti si chiedono giustamente: quali e a quando le istruzioni attuative? quando potremo cumulare?

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INPS Cumulo di periodi assicurativi – Articolo 1 comma, 195 e seguenti Legge di Bilancio 2017