Certificati di malattia on line – l’esperimento fantasma di Brunetta

Data:
25 Luglio 2010

 

«CI VOGLIONO i computer, e non li abbiamo. Ci vuole una linea Internet veloce, e non l’ abbiamo. Ci vuole un codice, ma ce ne hanno dato solo metà». Come dare torto ai medici liguri che il nuovo certificato medico elettronico lo chiamano tutti «un pasticcio kafkiano». Giovedì incontreranno l’ assessore regionale alla Sanità, Claudio Montaldo: «Deve dichiarare che i medici sono esonerati dal certificato perché non hanno gli strumenti, deve disporre l’ equipaggiamento elettronico degli ospedali, altrimenti per noi scattano sanzioni fino alla radiazione dall’ albo», spiega Francesco Prete, segretario regionale della Fimmg, la federazione italiana medici di medicina generale. È un altro "fiore all’ occhiello" del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il certificato telematico. Dal pc del medico, viaggia nel web e approda negli archivi dell’ Inps, risparmiando tempo e fatica: ma è fatto della sostanza dei sogni. Lunedì doveva scadere il periodo di "collaudo" della procedura, che di fatto, in Liguria, come in molte altre regioni, non è mai partita. E ieri, in una nota, il ministero, piccato, ha deciso di concedere "non una proroga", ma una "prosecuzione del periodo di collaudo" (il nominalismo è un’ arte). «Sostanzialmente una proroga sine die – commenta divertito e preoccupato insieme, Prete – i medici di famiglia, gli ospedalieri, della guardia medica, gli specialisti ambulatoriali sono obbligati a redigere il nuovo certificato elettronico. Ora però spiego come stanno le cose: negli ospedali della Asl3 i medici non hannoi pc: come fanno a compilarli? E nelle altre Asl, se hanno qualche computer, non é collegato al web.E vi immaginate la guardia medica col palmare?». Prete si è divertito a fare i conti: compilare e inviare un certificato digitale, attraverso il collegamento Internet standard degli studi di medici di famiglia, significa impiegare 20 minuti. «Noi facciano dai 7 ai 12 certificati al giorno, vi immaginate? Quattro ore per spedire i certificati. Chi visita i pazienti?». Angelo Canepa, segretario provinciale della Fimmg, ha un primato di cui non è per nulla orgoglioso: è la cavia regionale del ministero. «Sono l’ unico in tutta la Liguria a possedere metà codice di accesso, l’ altra metà deve essere data dagli operatori che lavorano per conto del dicastero – dice il medico – durante una prova-dimostrativa con la società che gestisce il progetto, la scorsa settimana, il mio profilo e il mio mezzo codice è stato usato per una simulazione. Risultato? Al termine della simulazione, per motivi di sicurezza, anche il mio mezzo codice non era più utilizzabile, devo aspettarne un altro». «Per far partire il certificato occorrono risorse finanziarie: la Regione le ha? Credo di no – dice Prete – Montaldo allora dichiari l’ impossibilità di partire con l’ operazione: altrimenti ci radiano».

MICHELA BOMPANI

Ultimo aggiornamento

25 Luglio 2010, 09:16

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25 Luglio 2010

 

«CI VOGLIONO i computer, e non li abbiamo. Ci vuole una linea Internet veloce, e non l’ abbiamo. Ci vuole un codice, ma ce ne hanno dato solo metà». Come dare torto ai medici liguri che il nuovo certificato medico elettronico lo chiamano tutti «un pasticcio kafkiano». Giovedì incontreranno l’ assessore regionale alla Sanità, Claudio Montaldo: «Deve dichiarare che i medici sono esonerati dal certificato perché non hanno gli strumenti, deve disporre l’ equipaggiamento elettronico degli ospedali, altrimenti per noi scattano sanzioni fino alla radiazione dall’ albo», spiega Francesco Prete, segretario regionale della Fimmg, la federazione italiana medici di medicina generale. È un altro "fiore all’ occhiello" del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il certificato telematico. Dal pc del medico, viaggia nel web e approda negli archivi dell’ Inps, risparmiando tempo e fatica: ma è fatto della sostanza dei sogni. Lunedì doveva scadere il periodo di "collaudo" della procedura, che di fatto, in Liguria, come in molte altre regioni, non è mai partita. E ieri, in una nota, il ministero, piccato, ha deciso di concedere "non una proroga", ma una "prosecuzione del periodo di collaudo" (il nominalismo è un’ arte). «Sostanzialmente una proroga sine die – commenta divertito e preoccupato insieme, Prete – i medici di famiglia, gli ospedalieri, della guardia medica, gli specialisti ambulatoriali sono obbligati a redigere il nuovo certificato elettronico. Ora però spiego come stanno le cose: negli ospedali della Asl3 i medici non hannoi pc: come fanno a compilarli? E nelle altre Asl, se hanno qualche computer, non é collegato al web.E vi immaginate la guardia medica col palmare?». Prete si è divertito a fare i conti: compilare e inviare un certificato digitale, attraverso il collegamento Internet standard degli studi di medici di famiglia, significa impiegare 20 minuti. «Noi facciano dai 7 ai 12 certificati al giorno, vi immaginate? Quattro ore per spedire i certificati. Chi visita i pazienti?». Angelo Canepa, segretario provinciale della Fimmg, ha un primato di cui non è per nulla orgoglioso: è la cavia regionale del ministero. «Sono l’ unico in tutta la Liguria a possedere metà codice di accesso, l’ altra metà deve essere data dagli operatori che lavorano per conto del dicastero – dice il medico – durante una prova-dimostrativa con la società che gestisce il progetto, la scorsa settimana, il mio profilo e il mio mezzo codice è stato usato per una simulazione. Risultato? Al termine della simulazione, per motivi di sicurezza, anche il mio mezzo codice non era più utilizzabile, devo aspettarne un altro». «Per far partire il certificato occorrono risorse finanziarie: la Regione le ha? Credo di no – dice Prete – Montaldo allora dichiari l’ impossibilità di partire con l’ operazione: altrimenti ci radiano».

MICHELA BOMPANI

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