Se il paziente non dà il consenso (da quotidianosanita.it del 16 aprile 2018)
16 APR – Gentile Direttore, capisco le dotte ragioni apportate dai Proff.
16 APR – Gentile Direttore, capisco le dotte ragioni apportate dai Proff.
16 APR – Gentile Direttore, esiste sicuramente anche un aspetto economico, retributivo, tra le motivazioni che spingono molti medici ospedalieri a lasciare la sanità pubblica per approdare nel privato, se non a trasferirsi all’estero (dove attualmente il riconoscimento professionale, le progressioni di carriera, e le prospettive economiche sono migliori), se non addirittura ad abbandonare la professione.
La coscienza del medico risiede nell’assistere il morente, nell’evitare sofferenze inutili o terapie futili.
14 APR – Gentile Direttore, ho letto con interesse la nota di Daniele Rodriguez “Il paziente può rifiutare anche i trattamenti salvavita” relativamente alla sentenza di condanna penale di un medico per violenza privata (art.
09 MAR – Gentile direttore, ho partecipato alle giornate romane del primo congresso nazionale OPI e, irrobustito da anni di esperienza, ho vinto una scommessa che ho acceso con i Colleghi spezzini presenti (solo un caffè, tanto era scontata la conclusione della stessa: non mi piace vincere facile); il tema, le attese repliche alle dichiarazioni del Prof.
09 MAR – Gentile Direttore, il Suo giornale continua a pubblicare autorevoli commenti sulla crisi di identità che ha investito l’arte della cura che è una crisi strutturale, molto complessa, poco partecipata, davvero profonda.
04 MAR – Gentile Direttore, c’è qualcosa di toccante e portentoso nel giuramento antico [di qui in avanti GA] di Ippocrate che offre una chiave di lettura del crack della professione medica e appalesa gli effetti deleteri che forme spregiudicate di promozione pubblicitaria, di facilitazione politico-industriale del reclutamento e di travisamento del ruolo hanno avuto sulla stessa.
…….Quali menzogne o cose non dette? Ne voglio ricordare almeno 10 per limitarmi alle più importanti.
Il medico della post modernità sempre di più appare espropriato della sua professione: di un’attività intellettuale che un tempo era missione perchè sinolo dei tre saperi (teorici, pratici e poietici secondo la nota classificazione aristotelica) e ora è mansione e la sua prestazione, un tempo ragionamento clinico, si svilisce nel mondo della medicina consumistica, in merce e bene di consumo 15 FEB – In medicina il processo di iperspecializzazione delle discipline con la creazione di sub specialità all’interno delle stesse specialità, ha profondamente mutato il rapporto tra lavoro (l’opera del medico) e i “mezzi ” strumentali necessari per la sua realizzazione (formulazione diagnostica e trattamento del paziente).
15 GEN – Gentile Direttore, il rapporto medico-malato rappresenta da sempre il cuore delle cure, riteniamo che oggi sia necessario ribadire fortemente questo concetto, indipendentemente dalle volontà politiche, dai cambiamenti culturali in atto e dalle innegabili difficoltà economiche che ci trasciniamo da decenni.
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