23 luglio 2007 – I medici italiani confermano il loro si’ all’autodeterminazione del paziente

Data:
19 Dicembre 2007

I medici italiani sono contrari all’eutanasia e a ogni forma di accanimento o abbandono terapeutico.

Questa è la premessa indispensabile per dare altrettanta dignità etica e civile all’altro grande principio che governa il moderno esercizio professionale: il rispetto dell’autodeterminazione del paziente capace e informato.

Un’autodeterminazione compiutamente esigibile e praticabile all’interno di una alleanza terapeutica fondata sulla fiducia, sull’informazione, sul consenso, sullo scambio e sul rispetto dei reciproci valori etici e civili e delle rispettive libertà.

“Sulla materia – ha detto Amedeo Bianco, Presidente della FNOMCeO a seguito delle notizie e delle dichiarazioni emerse in queste ore sul caso Nuvoli – il Codice di Deontologia Medica ha operato scelte chiare ed inequivocabili: è infondato, se non addirittura strumentale, rimetterle in discussione”.

“Credo di interpretare correttamente il pensiero dei medici – ha continuato Bianco – esprimendo grande preoccupazione per il fatto che, per la prima volta, l’autorità giudiziaria sia intervenuta in un luogo, delicatissimo e personalissimo, qual è quello della relazione tra medico e paziente, foss’anche solo in ragione di un principio generale di tutela”.

Il Presidente Bianco si riferisce, ovviamente, all’episodio di cronaca avvenuto il 10 luglio scorso, quando la forza pubblica presenziò alla visita del dr. Ciacca al Sig. Nuvoli, avendo quest’ultimo manifestato la volontà di interrompere la ventilazione assistita, previa sedazione.

“Fatti di tale gravità – ha quindi sostenuto Bianco – avvengono perché nel nostro ordinamento esiste una situazione di incertezza di norme – relative all’autodeterminazione – sulla quale solo il Parlamento può intervenire”.

“Nonostante tanta confusione e incertezza, che si riflette sui profili di responsabilità civile e penale del medico – ha sostenuto il Presidente della FNOMCeO Bianco – portiamo con orgoglio il peso della grande responsabilità di dover garantire a tutti i cittadini – che non sono uguali ma diversi nella vita e nella morte, nelle loro scelte e nelle loro speranze – la piena osservanza degli obblighi di tutela della salute e di cura della morte”.

Ultimo aggiornamento

11 Giugno 2019, 23:25

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