Trasmissione telematica dei certificati di malattia – Ultimi aggiornamenti

Data:
11 Giugno 2011

8 giugno 2011

Su richiesta di diversi Colleghi, riporto alcune informazioni utili raccolte in alcuni incontri che abbiamo avuto, nelle scorse settimane, con il Dipartimento per la Funzione Pubblica ed il Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica, cercando di schematizzare al massimo gli argomenti trattati.

La certificazione telematica di malattia in generale
A loro parere, è un processo ormai a regime, in quanto il cartaceo rappresenta meno del 2% dei certificati inviati all’INPS; i numeri sono continuamente monitorati ed aggiornati sul sito della PA.
A loro, e a nostro parere, il progressivo processo di digitalizzazione della sanità è necessario ed ineludibile e dal quale sarà impossibile tornare indietro: lo vogliono tutti i governi nazionali della UE e la Società dell’Informazione e dell’Innovazione.

La certificazione telematica di malattia per settori
La MG ha, in pratica, raggiunto il 100%.
Si sta procedendo ad interfacciare i PS con il SAR/SAC in modo che la treasmissione telematica, quando necessaria, sia "trasparente" alla compilazione informatizzata del verbale di PS.
Più complessa ed articolata e la telematizzazione degli Ospedali e delle Case di Cura private od accreditate, in quanto la tipologia di certificati da trasmettere è triplice: certificati di degenza, certificati di dimissione, certificati di presenza, ma l’orientamento è chiarissimo: TUTTI saranno obbligati alla trasmissione.
In pratica tutte le strutture sono informatizzate e collegate ad Internet, il problema sta nel processo: affidarlo, su indicazione del medico, agli amministrativi? alle caposala? interfacciarlo, almeno quello di degenza, alle SDO?
Posso riferire la situazione del Lazio per esperienza diretta: nei grandi ospedali (San Camillo, San Giovanni…), nei Policlinici Universitari (Sant’Andrea, Tor Vergata…) i certificati li fanno direttamente i medici, molti dei quali mi hanno personalmente chiamato per essere guidati nella procedura telematica e districarsi tra i vari PIN, PUK e PEC.
Idem, almeno per il Distretto Nord della ASL Latina, per gli specialisti ambulatoriali (anche quelli del CIM) e la Guardia Medica a cui hanno dato la chiavetta.
Chi non è ancora informatizzato, specie le Case di Cura, lo fa in cartaceo "attestazione cartacea di malattia", con tanto di riferimento al Decreto Brunetta e "nelle more dell’informatizzazione".

Liberi professionisti
Grazie all’accordo con gli Ordini, sta procedendo speditamente la distribuzione dei PIN.

Le proteste
A loro dire, hanno ricevuto solo 3 fax e 10 email di protesta contro la certificazione telematica in generale.
 
Segnalazione di malfunzionamenti
Migliaia le segnalazioni giunte alla SOGEI, per guasti o malfunzionamenti riscontrati nel portale e negli add-on, ma anche moltissimi suggerimenti ed anche apprezzamenti.
Le segnalazioni dei malfunzionamenti, sempre a loro dire, sono in drastico calo negli ultimi due mesi.

Firma digitale
Per ora, purtroppo, non se ne parla, in quanto ancora troppo complicata ed ostica, sempre a loro parere, per la classe medica, con il rischio di far saltare l’intero sistema che, invece, considerano oramai a regime.
La priorità "politica", per loro, era proprio questa e di fronte alle nostre perplessità giuridiche, rispondono, non a torto, che la procedura è in linea con la normativa di legge vigente.

Accesso con credenziali
L’autenticazione debole sarà rapidamente sostituita con quella forte (smart card) e l’imminente introduzione della ricetta elettronica darà un ulteriore impulso al processo.

Sicurezza informatica
E’, sempre a loro parere, in linea con gli attuali standard tecnologici e le prescrizioni del CNIPA per la digitalizzazione nella PA.

Privacy
Tutto il processo è, ed è stato, al vaglio dell’Autorità Garante che ha rilasciato apposita autorizzazione generale al trattamento: di qui gli obblighi di legge all’invio che possono prescindere da uno SPECIFICO consenso.
Non abbiamo invece ottenuto risposte rispetto alle nostre perplessità sull’informativa: vedremo di approfondire meglio la questione presso gli Uffici dell’Autorità.

Trasmissione tramite add-on
Su questo punto aveva perfettamente ragione il Collega Luca Puccetti: in assenza di un’apposita certificazione dell’add-on, la trasmissione, sempre a loro parere, è "a rischio" e l’unica modalità "valida" che possa mettere al riparo il medico da possibili contestazioni per malfunzionamenti del dispositivo utilizzato è quella ufficiale tramite il portale messo a disposizione della SOGEI.

Categorie esentate dall’obbligo dell’invio telematico
Per ora, restano quelle individuate a dicembre scorso dal DFP, anche se la tendenza, a medio-lungo termine, è quella di uniformare i processi.

Interpretazione autentica dell’Art. 25 del Collegato Lavoro
L’art. 25 della Legge 183 del 4 novembre 2010 “collegato lavoro”, G.U. 09.11.2010, in vigore dal 24.11.2010, universalizza dal 1° gennaio 2010, ma era già previsto dall’art. 2 del D.L. 663 del 30 dicembre 1979, come modificato dalla legge finanziaria 2005, l’obbligo, dal primo giugno 2006, di compilazione elettronica e trasmissione telematica, da parte del medico o di qualsiasi “struttura sanitaria”, delle certificazioni di malattia già previsto per il settore pubblico dall’art. 55-septies del D.Lgs 165/2001. Restava da definire se le regole (non più di dieci giorni di prognosi e non più di un certificato nell’anno solare), fossero "automaticamente" estensibili anche ai lavoratori privati.
La questione è oltremodo complessa ed è tuttora al vaglio dell’Ufficio Legislativo del Ministro Sacconi e si attende un apposito pronunciamento, in quanto la normativa vigente deve confrontarsi con i diversi contratti di lavoro di categoria, alcuni dei quali, già da ora prevedono norme più restrittive, altri, invece più elastiche, con differenze di trattamento anche nell’ambito dello stesso contratto a seconda dei vari livelli raggiunti, chiaramente più elastiche per quelli apicali.
Anche qui, nel medio-lungo termine, la tendenza però sarà quella di uniformare i comparti con un apposito provvedimento legislativo.

Mi sembra tutto, resto disponibile ad ulteriori approfondimenti.

Giancarmine Russo
Segretario generale della SIT Società Italiana Telemedicina e sanità elettronica

Ultimo aggiornamento

11 Giugno 2011, 09:48

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Data:
11 Giugno 2011

8 giugno 2011

Su richiesta di diversi Colleghi, riporto alcune informazioni utili raccolte in alcuni incontri che abbiamo avuto, nelle scorse settimane, con il Dipartimento per la Funzione Pubblica ed il Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica, cercando di schematizzare al massimo gli argomenti trattati.

La certificazione telematica di malattia in generale
A loro parere, è un processo ormai a regime, in quanto il cartaceo rappresenta meno del 2% dei certificati inviati all’INPS; i numeri sono continuamente monitorati ed aggiornati sul sito della PA.
A loro, e a nostro parere, il progressivo processo di digitalizzazione della sanità è necessario ed ineludibile e dal quale sarà impossibile tornare indietro: lo vogliono tutti i governi nazionali della UE e la Società dell’Informazione e dell’Innovazione.

La certificazione telematica di malattia per settori
La MG ha, in pratica, raggiunto il 100%.
Si sta procedendo ad interfacciare i PS con il SAR/SAC in modo che la treasmissione telematica, quando necessaria, sia "trasparente" alla compilazione informatizzata del verbale di PS.
Più complessa ed articolata e la telematizzazione degli Ospedali e delle Case di Cura private od accreditate, in quanto la tipologia di certificati da trasmettere è triplice: certificati di degenza, certificati di dimissione, certificati di presenza, ma l’orientamento è chiarissimo: TUTTI saranno obbligati alla trasmissione.
In pratica tutte le strutture sono informatizzate e collegate ad Internet, il problema sta nel processo: affidarlo, su indicazione del medico, agli amministrativi? alle caposala? interfacciarlo, almeno quello di degenza, alle SDO?
Posso riferire la situazione del Lazio per esperienza diretta: nei grandi ospedali (San Camillo, San Giovanni…), nei Policlinici Universitari (Sant’Andrea, Tor Vergata…) i certificati li fanno direttamente i medici, molti dei quali mi hanno personalmente chiamato per essere guidati nella procedura telematica e districarsi tra i vari PIN, PUK e PEC.
Idem, almeno per il Distretto Nord della ASL Latina, per gli specialisti ambulatoriali (anche quelli del CIM) e la Guardia Medica a cui hanno dato la chiavetta.
Chi non è ancora informatizzato, specie le Case di Cura, lo fa in cartaceo "attestazione cartacea di malattia", con tanto di riferimento al Decreto Brunetta e "nelle more dell’informatizzazione".

Liberi professionisti
Grazie all’accordo con gli Ordini, sta procedendo speditamente la distribuzione dei PIN.

Le proteste
A loro dire, hanno ricevuto solo 3 fax e 10 email di protesta contro la certificazione telematica in generale.
 
Segnalazione di malfunzionamenti
Migliaia le segnalazioni giunte alla SOGEI, per guasti o malfunzionamenti riscontrati nel portale e negli add-on, ma anche moltissimi suggerimenti ed anche apprezzamenti.
Le segnalazioni dei malfunzionamenti, sempre a loro dire, sono in drastico calo negli ultimi due mesi.

Firma digitale
Per ora, purtroppo, non se ne parla, in quanto ancora troppo complicata ed ostica, sempre a loro parere, per la classe medica, con il rischio di far saltare l’intero sistema che, invece, considerano oramai a regime.
La priorità "politica", per loro, era proprio questa e di fronte alle nostre perplessità giuridiche, rispondono, non a torto, che la procedura è in linea con la normativa di legge vigente.

Accesso con credenziali
L’autenticazione debole sarà rapidamente sostituita con quella forte (smart card) e l’imminente introduzione della ricetta elettronica darà un ulteriore impulso al processo.

Sicurezza informatica
E’, sempre a loro parere, in linea con gli attuali standard tecnologici e le prescrizioni del CNIPA per la digitalizzazione nella PA.

Privacy
Tutto il processo è, ed è stato, al vaglio dell’Autorità Garante che ha rilasciato apposita autorizzazione generale al trattamento: di qui gli obblighi di legge all’invio che possono prescindere da uno SPECIFICO consenso.
Non abbiamo invece ottenuto risposte rispetto alle nostre perplessità sull’informativa: vedremo di approfondire meglio la questione presso gli Uffici dell’Autorità.

Trasmissione tramite add-on
Su questo punto aveva perfettamente ragione il Collega Luca Puccetti: in assenza di un’apposita certificazione dell’add-on, la trasmissione, sempre a loro parere, è "a rischio" e l’unica modalità "valida" che possa mettere al riparo il medico da possibili contestazioni per malfunzionamenti del dispositivo utilizzato è quella ufficiale tramite il portale messo a disposizione della SOGEI.

Categorie esentate dall’obbligo dell’invio telematico
Per ora, restano quelle individuate a dicembre scorso dal DFP, anche se la tendenza, a medio-lungo termine, è quella di uniformare i processi.

Interpretazione autentica dell’Art. 25 del Collegato Lavoro
L’art. 25 della Legge 183 del 4 novembre 2010 “collegato lavoro”, G.U. 09.11.2010, in vigore dal 24.11.2010, universalizza dal 1° gennaio 2010, ma era già previsto dall’art. 2 del D.L. 663 del 30 dicembre 1979, come modificato dalla legge finanziaria 2005, l’obbligo, dal primo giugno 2006, di compilazione elettronica e trasmissione telematica, da parte del medico o di qualsiasi “struttura sanitaria”, delle certificazioni di malattia già previsto per il settore pubblico dall’art. 55-septies del D.Lgs 165/2001. Restava da definire se le regole (non più di dieci giorni di prognosi e non più di un certificato nell’anno solare), fossero "automaticamente" estensibili anche ai lavoratori privati.
La questione è oltremodo complessa ed è tuttora al vaglio dell’Ufficio Legislativo del Ministro Sacconi e si attende un apposito pronunciamento, in quanto la normativa vigente deve confrontarsi con i diversi contratti di lavoro di categoria, alcuni dei quali, già da ora prevedono norme più restrittive, altri, invece più elastiche, con differenze di trattamento anche nell’ambito dello stesso contratto a seconda dei vari livelli raggiunti, chiaramente più elastiche per quelli apicali.
Anche qui, nel medio-lungo termine, la tendenza però sarà quella di uniformare i comparti con un apposito provvedimento legislativo.

Mi sembra tutto, resto disponibile ad ulteriori approfondimenti.

Giancarmine Russo
Segretario generale della SIT Società Italiana Telemedicina e sanità elettronica

Ultimo aggiornamento

11 Giugno 2011, 09:48

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