Ricetta e privacy

Data:
15 Luglio 2009

La consegna di ricette a un delegato del paziente
Le prescrizioni mediche contengono sempre dei dati personali o dati sensibili; la consegna di una prescrizione a persona diversa dall’ interessato necessita quindi sempre del consenso del paziente.

 
E’ valida la delega espressa oralmente per telefono?
Di per se’ puo’ essere valida, ma non tutela a sufficienza il medico: qualora il paziente negasse in seguito di averla espressa, il medico non avrebbe elementi a propria difesa.
 
In via generale, quindi, il consenso va messo per iscritto.

La delega va presentata in occasione di ogni ritiro di ricetta?
No: la delega al ritiro di una ricetta puo’ essere occasionale (per quella sola volta) o continuativa, fino ad eventuale revoca. Per comodita’ sia del medico che del paziente, la delega puo’ essere espressa una volta per tutte alla prima occasione, riportando tutte le persone ammesse alla delega.
 
Per comodita’ puo’ essere inclusa nel modulo di consenso “generale” che il MdF fa firmare ai pazienti, oppure se ne puo’ preparare uno specifico

 

[Riteniamo che tale delega non debba essere per forza nominativa, purche’ sia individuabile con precisione la persona. Ad es.: “delego mia moglie”  ndr]


 
E’ obbligatoria la busta chiusa?
Sempre!
La delega al ritiro della prescrizione permette appunto di ritirarla ma non autorizza a prendere conoscenza dei suoi contenuti.
Il medico non puo’ neppure presumere che il delegato abbia tale autorizzazione per cui (anche per sua tutela) deve effettuare la consegna in busta chiusa. In un momento successivo il delegato decidera’ (ma la responsabilita’ sara’ completamente sua) se aprire o no la busta e prendere o meno visione dei contenuti.
[In un caso accaduto alcuni anni fa, un medico rilascio’ una certificazione “aperta” alla moglie di un paziente, che se ne servi’ contro di lui in una causa di divorzio. L’ incauta consegna configuro’ una responsabilita’ del medico ndr].

E’ lecito lasciare le ricette in sala d’aspetto per il ritiro, magari in busta chiusa?
Assolutamente no!
Il Garante non ritiene che la busta chiusa, qualora venga lasciata incustodita in sala d’ aspetto, costituisca una sufficiente tutela per la privacy dei contenuti.
 

Ultimo aggiornamento

15 Luglio 2014, 22:16

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