Pensioni: geriatria, la salute degli Italiani permette di alzare l’eta’ pensionabile a 60 anni

Data:
19 Dicembre 2007

Bisogna fare i conti con la salute degli italiani per parlare di pensioni, sostiene Roberto Bernabei, presidente della Societa’ Italiana di Gerontologia e Geriatria, che sul dibattito sull’eta’ per ritirarsi dal lavoro si inserisce giudicando l’innalzamento del limite a 62-63 anni, addirittura a 65, un obiettivo che non trova alcun ostacolo sotto l’aspetto epidemiologico. “Nel dibattito sulle pensioni – ha spiegato – e’ sorprendentemente assente la considerazione sullo stato di salute degli italiani, fatto che dovrebbe giocare un ruolo pesante nelle decisioni economico-politiche. Intanto ai sessanta anni arrivano praticamente tutti gli italiani, il 90% degli uomini ed il 95% delle donne al solito piu’ longeve. Questi sessantenni hanno (ISTAT 2002) un’aspettativa di vita di 21 anni se uomini e di 25 anni se donne. La domanda che si deve porre e’: quale e’ la salute di questi anni? Gli italiani (Studio ILSA, CNR) arrivano totalmente autonomi dal punto di vista della loro funzione fisica fino ai 70 anni, con una prevalenza di disabilita’ infatti pari a solo il 10%. Sono sostanzialmente in buona condizione. E osservazione comune che le performance di un settantenne o di una settantenne e’ sovrapponibile a quella di un cinquantenne. E se oggi gli italiani stanno bene dal punto di vista della salute, le previsioni demografiche ed epidemiologiche dicono che continuiamo ad accrescere l aspettativa di vita di tre mesi l anno e stiamo comprimendo la disabilita’. Quindi il trend e’ positivo e puo’ solo andare meglio”. Per Barnabei l’ eta’ pensionabile ai 57 anni e’ allora semplice “retaggio di un popolo che ammalava e moriva prima, faceva mestieri certamente piu’ faticosi magari in condizioni ambientali sfavorevoli. Oggi mandare in pensione un sessantenne vuol dire mandare in pensione uno che ha le performance di un quarantenne e per lo meno altri 10 anni di attivita’ fisica e mentale di alto livello”. “E magari – conclude – l’innalzamento vero dell’eta’ pensionabile procurerebbe fondi per l’altra faccia della medaglia della salute degli italiani, la non autosufficienza. Perche’ se fino ai 75 anni la disabilita’ rimane contenuta, dagli 80 anni in su meno del 30% degli italiani rimane indipendente. L’ altro 70% e’ malato e bisognoso di aiuto. E sono tanti questi altri perché siamo il paese piu’ vecchio del mondo e parliamo quindi di milioni di non autosufficienti”.

Fonte: www.cybermed.it / Ansa Federfarma

Ultimo aggiornamento

19 Dicembre 2007, 11:29

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