Ordini e Associazioni : un conflitto che non accenna a placarsi
Data:
29 Ottobre 2010
“Il riconoscimento delle associazioni professionali senza albo nell’elenco dei soggetti abilitati a partecipare alle piattaforme europee sulle professioni nell’ambito del decreto legislativo 267/2007 è improprio poiché le attività che rientrano in quelle qualifiche sarebbero libere e non tenute ad avere un registro o a produrre effetti di tipo giuridico nell’esercizio di tali professioni. Queste affermazioni sono facilmente verificabili visitando il sito della Commissione Europea Direzione Mercati. Per questo ci riserviamo di trasmettere al Ministro Alfano nei modi e con gli strumenti più opportuni la posizione delle professioni tecniche”. Lo sottolinea Sergio Polese, presidente del PAT – Professioni Area Tecnica intervenendo sui decreti di accreditamento sottoposti in questi giorni alla firma del Ministro Alfano. “Riteniamo – aggiunge il segretario PAT Andrea Sisti – che il riconoscimento giuridico per queste associazioni sia superfluo oltre che dannoso per l’intera collettività in quanto si creerebbe un limite non previsto oltre che dalla Costituzione dal trattato di Lisbona e quindi si aprirebbe una questione relativa alla libera circolazione di professionisti dall’Europa all’Italia che non devono possedere particolari requisiti. Se queste associazioni ritengono che le attività professionali svolte dai loro associati rivestano un interesse pubblico da tutelare c’è una sola strada maestra da percorrere, ovvero la creazione di un albo professionale, se questo non è già esistente per la medesima attività. Se tali associazioni sono invece un raggruppamento di professionisti che intendono differenziarsi ed acquisire un qualche potere “politico”, tale posizione è esclusivamente di di tipo individuale e commerciale, e il loro riconoscimento avrebbe solo l’effetto di creare confusione ad un sistema che ha, invece, bisogno di regole, trasparenza e responsabilità”. Sottolinea la necessità della riforma delle professioni il vicepresidente PAT Giuseppe Jogna, invitando il ministro Alfano a convocare al più presto i rappresentanti degli Ordini professionali per la presentazione del testo contenente le proposte di legge di riforma professionale, “per evitare – evidenzia Jogna – inutili contenziosi che finirebbero soltanto per danneggiare l’economia di questo Paese”. Nell’ambito delle professioni tecniche, conclude il PAT, tutto ciò risulterebbe inconcepibile e privo di senso come nel caso del riconoscimento delle associazioni delle società di ingegneria nelle quali lo svolgimento delle attività professionali è esercitato dai singoli professionisti che devono essere obbligatoriamente iscritti agli albi professionali. Non si può scambiare l’organizzazione del lavoro con la responsabilità soggettiva dello svolgimento dell’attività professionale.
Napolitano al Colap: la regolamentazione delle professioni come garanzia di qualità. Catricalà alla convention del Colap: libere associazioni realtà come gli ordini. Serve riforma e regolamentazione.
“Quanto ha detto Napolitano al Colap, non è di mia competenza – dice Maria Grazia Siliquini (Fil) relatrice alla Camera del ddl sulla riforma delle professioni che non fa sconti alle associazioni ma, commentando la prossima firma del ministro Alfano al decreto di riconoscimento, secondo l’articolo 26 del ddl 206/2007, delle associazioni professionali non regolamentate, aggiunge “io dico solo attenzione sempre a mettere i cittadini di fronte a un professionista che ha un percorso formativo certo e dei vincoli deontologici imprescindibili, che non sono dei codici, ma sono di natura pubblica. Ciò avviene solo con le professioni regolamentate e quindi con un percorso che porta ad un ordine professionale. Quando non ci sono questi requisiti non siamo di fronte ad una professione intellettuale e il cittadino è abbandonato ad improvvisatori. Questo dico e ribadisco”. Inoltre conclude – “posso solo invitare a non dare dei riconoscimenti a chi non ha svolto tali percorsi formativi che sono previsti a tutela del cliente e a tutela dei cittadini”.
Ultimo aggiornamento
29 Ottobre 2010, 04:58
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