Infezioni ospedaliere, in Italia causa 7.800 morti all’anno (da ANSA del 30 novembre 2018)

Data:
3 Gennaio 2019

3M lancia campagna prevenzione per pazienti e operatori

Ogni anno in Italia 7.800 persone perdono la vita a causa di infezioni antibiotico resistenti contratte nel corso di ricoveri ospedalieri, quasi il doppio delle morti legate agli incidenti stradali. Il rischio fatale legato a queste infezioni è pari alla somma delle maggiori malattie infettive messe insieme: influenza, tubercolosi e hiv. Il dato, elaborato dal Centro europeo per le malattie infettive, è uno dei punti da cui prende le mosse la campagna ‘Insieme, verso un ospedale senza infezioni’, lanciata dalla società 3M e rivolta a cittadini e operatori sanitari, presentata in occasione del 13/o Forum Risk Management in sanità in programma a Firenze dal 27 al 30 novembre.

Il problema delle infezioni resistenti agli antibiotici, spiegano gli esperti, “non è immediatamente visibile ma molto concreto e purtroppo in peggioramento”. In Europa si verificano circa 33mila decessi all’anno per infezioni di questo tipo, quasi un terzo dei quali nel nostro paese. Nella maggior parte dei casi le infezioni si contraggono in ospedale. In base ai dati diffusi dal Centro europeo malattie infettive, in Italia la possibilità di contrarre infezioni più o meno gravi durante un ricovero ospedaliero è del 6%, con 530 mila casi all’anno – un paziente su 15 ogni giorno -, numeri che ci pongono all’ultimo posto tra i Paesi europei. Corrette pratiche di prevenzione, che passano attraverso adeguati protocolli, potrebbero ridurre del 20-30% questo ‘gap’ nel percorso assistenziale, migliorando anche l’impatto economico sul sistema sanitario nazionale, considerato che i costi di trattamento per ogni singola infezione variano dai 5 ai 9mila euro. Un risultato raggiungibile attraverso alcuni semplici passaggi: lavaggio delle mani, riscaldamento del paziente durante un’operazione chirurgica, uso di medicazioni in grado di tenere sotto controllo eventuali infezioni dovute all’accesso venoso attraverso il catetere.

In collaborazione con:

 

Ultimo aggiornamento

3 Gennaio 2019, 17:27

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