Ecm, allo studio misure per recupero crediti. Le novità previste (da DoctorNews33 del 18 ottobre 2018)

Data:
19 Ottobre 2018

Importanti novità sull’Ecm, che non dovrebbero riguardare solo i liberi professionisti ma tutti e 500 mila gli esercenti le professioni sanitarie, sono allo studio della Commissione per la formazione continua. Si tratterebbe, tra le altre ipotesi, della possibilità di spostare dal triennio in corso al precedente dei crediti mancanti così da riportarsi in pari per il pregresso; e della chance di utilizzare l’autoformazione fino al 20% e non più fino al 10% dell’obbligo formativo: quindi fino a 30 crediti su 150 da totalizzare in 3 anni potrebbero essere ottenuti leggendo riviste scientifiche, libri o altri strumenti didattici, senza l’accreditamento del provider. Ma attenzione, i temi che sono stati posti all’attenzione della Commissione nazionale-CNFC a fine settembre sono ancora tutti da valutare. 

Lo apprendiamo da fonti autorevoli della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri, che sottolineano come una delibera della commissione sia comunque imminente e confermano l’urgenza di risolvere il problema del fabbisogni crediti dello scorso triennio per molti medici. Per correttezza istituzionale però Fnomceo si riserva di dare informazioni sui contenuti della discussione in corso a tempo debito, anche perché in teoria non è detto che tutte le novità anticipate sui media in questi giorni si confermino in toto. 

Stando alle notizie trapelate la Commissione sarebbe orientata ad avviare forme di flessibilità nell’acquisire crediti, senza gli obblighi temporali annuali, e a sostenere altre modalità per promuovere la raggiungibilità del totale assolvimento dell’obbligo formativo tra cui le citate possibilità di recuperare i crediti per pareggiare il fabbisogno del triennio 2014-16. La discussione in corso in CNFC verterebbe anche sull’attribuzione a Fnomceo e altri Ordini sanitari della possibilità di decidere quali attività svolte siano da considerare valide come “autoformazione” con particolare riguardo per la libera professione, che sostiene spesso uno sforzo anche economico di maggior peso. Infine, si discuterebbe di rilanciare la formazione sul campo. Uno scenario che si vedrà alla prova dei fatti, entro fine ottobre. 

Mauro Miserendino

Ultimo aggiornamento

19 Ottobre 2018, 07:59

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