Disturbo dello spettro autistico, a 14 mesi è possibile porre diagnosi affidabili (da Doctor33 del 13 maggio 2019)

Data:
14 Maggio 2019

Le diagnosi di disturbo dello spettro autistico (ASD) da parte di professionisti abilitati e formati sono notevolmente affidabili e stabili già in bambini di 14 mesi, e pare quindi che uno screening accurato e un trattamento precoce siano realtà realizzabili, almeno secondo quanto riferiscono i ricercatori della University of California San Diego School of Medicine in uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics. Prove crescenti suggeriscono che gli ASD abbiano le proprie origini nella vita prenatale e che i bambini inizino a mostrare i sintomi della loro condizione entro i primi anni di vita, ma l’età media delle diagnosi di ASD negli Stati Uniti si pone generalmente tra i tre e i quattro anni. «Prima è possibile affrontare i problemi degli ASD, migliore è il risultato per il bambino» afferma la prima autrice dello studio, Karen Pierce. «Il ritardo tra i primi segni di ASD e la diagnosi rappresenta un’opportunità mancata, in particolare dato il ritmo accelerato dello sviluppo del cervello nei primi anni di vita» prosegue. I ricercatori hanno valutato 1.269 bambini nella popolazione generale (441 con ASD, 828 non-ASD) che hanno ricevuto la loro prima valutazione diagnostica tra 12 e 36 mesi e almeno una successiva valutazione, da parte di psicologi iscritti all’albo. Le diagnosi spaziavano da ASD e caratteristiche di ASD a ritardo del linguaggio e dello sviluppo o di altri problemi dello sviluppo. La stabilità diagnostica complessiva per la diagnosi di ASD era pari a 0,84, superiore a quella di qualsiasi altro gruppo diagnostico. Solo il 2% dei bambini ritenuti inizialmente affetti da ASD è poi passato a diagnosi successive di sviluppo tipico. All’interno del gruppo con diagnosi di ASD, la transizione più comune è stata da diagnosi di caratteristiche di ASD ad ASD nel 9% dei casi. Il 24% dei bambini non aveva ricevuto diagnosi di ASD alle prime valutazioni, ma in seguito come tali era stato classificato come tale. La transizione più comune in questo gruppo è stata una rilevazione iniziale di ritardo dello sviluppo (25%) o di ritardo del linguaggio (16%), con successivo passaggio ad ASD. «È ipotizzabile che gli esiti per i bambini con autismo potrebbero migliorare se il trattamento si verificasse quando sono ancora piccoli, durante un periodo di rapida crescita del cervello, piuttosto che più tardi nella vita» conclude Pierce.

JAMA Pediatr. 2019. doi: 10.1001/jamapediatrics.2019.0624
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31034004

Ultimo aggiornamento

14 Maggio 2019, 08:22

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