www.h24notizie.it Si è tenuta questa mattina, presso il Poliambulatorio Asl di Via Giustiniano, la cerimonia di inaugurazione della onlus socio-sanitaria “Care for Life”, nell’ambito dell’odierno meeting oncologico dedicato alle neoplasie polmonari non a piccole cellule (NSCLC).

Nel corso della giornata sono intervenuti, in rappresentanza del Comune di Aprilia, il Sindaco Antonio Terra e l’Assessore ai Servizi Sociali Eva Torselli, in rappresentanza del Comune di Cori il Sindaco Tommaso Conti e l’Assessore per le Politiche Sociali e Giovanili Chiara Cochi, e i rappresentanti delle forze dell’ordine territoriali.

All’appuntamento era presente il Direttore Generale dell’Asl di Latina, il dottor Michele Caporossi, il quale ha visitato l’intero edificio di Via Giustiniano a poche settimane dal suo insediamento ufficiale.

Nell’occasione i Sindaci hanno rappresentato al Direttore Generale la realtà demografica del nord pontino, che conta circa 200 mila abitanti a fronte di una offerta di servizi socio-sanitari che andrebbe rivista nell’ambito di competenza. Il dottor Caporossi dopo aver ascoltato gli interventi ha replicato con molta puntualità evidenziando come obiettivi primari siano per l’incarico da lui assunto anche la riduzione degli sprechi di risorse economiche in quelle attività logistiche attualmente anche esternalizzate che sono correlate a quelle principali dell’Azienda Sanitaria.

Il Sindaco Antonio Terra ha preso atto della volontà manifestata dal neo Direttore Generale dell’Asl di affrontare a tutto tondo le problematiche evidenziate durante l’odierno confronto e ha altresì espresso viva soddisfazione per la costituzione ad Aprilia di un’associazione senza scopo di lucro come “Care for Life”, che vede come presidente il dottor Arturo Castrillo, medico palliativista presso Villa Silvana, e come vicepresidente il dottor Gian Paolo Spinelli, oncologo universitario del distretto sanitario locale. La onlus ha tra i suoi obiettivi principali quello di venire incontro ai bisogni della popolazione ammalata e in condizioni di fragilità sociale, finalizzando il suo scopo nell’impegno di supportare il malato nella delicata fase del ciclo terapeutico che spesso si interrompe per la mancanza di assistenza anche familiare.