OMCeO Latina Lavorare nel Pronto Soccorso, nei Punti di Primo Intervento, nella Guardia Medica, nel 118 – Non esistono medici di serie A e medici di serie B
Data:
25 Settembre 2010
Latina, 24 settembre 2010
Ai mass media della provincia
COMUNICATO STAMPA
Questo Ordine desidera ulteriormente chiarire per i lettori un argomento spesso fonte di confusione.
Quando un presidio ospedaliero viene declassato a ospedale di prossimità (Sezze, Priverno, Cori, Gaeta) viene soppresso anche il servizio di Pronto Soccorso e si istituisce il Punto di Primo Intervento PPI). La differenza consiste nel fatto che non è più possibile ricoverare nello stesso ospedale ove si viene visitati poiché vengono meno i servizi ospedalieri necessari per interventi di urgenza (camere operatorie, ecc.). In questi casi, il Punto di Primo Intervento dovrebbe essere addirittura potenziato poiché dovrebbe mettere in condizione il paziente di essere trasportato nelle migliori considizoni possibile presso il più vicino o più appropriato vero e proprio presidio ospedaliero.
Pertanto, affermare, come è avvenuto recentemente per l’ospedale di Fondi, che il declassamento da Pronto Soccorso a Punto di Primo Intervento ha significato avere a disposizione medici meno preparati, non corrisponde alla realtà di fatto e insinua nel cittadino il sospetto di doversi trovare in caso di necessità di fronte a medici non all’altezza del compito.
In realtà, è l’ospedale che da serie A diventa di serie B, non i medici che ci lavorano.
Altra cosa è il medico di guardia medica. Costui non è addetto all’emergenza, pur spesso avendo la sua base in ospedale, ma sostituisce il medico di medicina generale nelle ore notturne e prefestive per visite mediche "normali", e non svolge il suo lavoro né nei Pronti Soccorsi né nei Punti di Primo Intervento.
Infine, per gli interventi a domicilio di urgenza, interviene l’équipe del 118 nella quale è sempre presente un medico allenato alle cure di emergenza.
Quando un presidio ospedaliero viene declassato a ospedale di prossimità (Sezze, Priverno, Cori, Gaeta) viene soppresso anche il servizio di Pronto Soccorso e si istituisce il Punto di Primo Intervento PPI). La differenza consiste nel fatto che non è più possibile ricoverare nello stesso ospedale ove si viene visitati poiché vengono meno i servizi ospedalieri necessari per interventi di urgenza (camere operatorie, ecc.). In questi casi, il Punto di Primo Intervento dovrebbe essere addirittura potenziato poiché dovrebbe mettere in condizione il paziente di essere trasportato nelle migliori considizoni possibile presso il più vicino o più appropriato vero e proprio presidio ospedaliero.
Pertanto, affermare, come è avvenuto recentemente per l’ospedale di Fondi, che il declassamento da Pronto Soccorso a Punto di Primo Intervento ha significato avere a disposizione medici meno preparati, non corrisponde alla realtà di fatto e insinua nel cittadino il sospetto di doversi trovare in caso di necessità di fronte a medici non all’altezza del compito.
In realtà, è l’ospedale che da serie A diventa di serie B, non i medici che ci lavorano.
Altra cosa è il medico di guardia medica. Costui non è addetto all’emergenza, pur spesso avendo la sua base in ospedale, ma sostituisce il medico di medicina generale nelle ore notturne e prefestive per visite mediche "normali", e non svolge il suo lavoro né nei Pronti Soccorsi né nei Punti di Primo Intervento.
Infine, per gli interventi a domicilio di urgenza, interviene l’équipe del 118 nella quale è sempre presente un medico allenato alle cure di emergenza.
Il Presidente
Giovanni Maria Righetti
Giovanni Maria Righetti
Ultimo aggiornamento
25 Settembre 2010, 11:58
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