Italiani perplessi sui farmaci generici. Circa un terzo dei cittadini nutre infatti ancora molti dubbi sull’effettiva efficacia di questi prodotti.

Data:
12 Settembre 2012


Roma, 12 settembre 2012 (Adnkronos Salute)

E’ quanto emerge da un’indagine online condotta da Medi-Pragma, che ha coinvolto 207 medici di famiglia, 203 farmacisti e 148 pazienti.
Obiettivo del sondaggio: valutare il livello di condivisione della norma introdotta nel decreto spending review che obbliga i camici bianchi a indicare sulla ricetta rossa il principio attivo, e in che misura questa misura possa incrementare la diffusione dei farmaci equivalenti.
I medici sono risultati più critici dei farmacisti riguardo l’efficacia del provvedimento sulla spesa sanitaria (90% contro il 61%).
A sostegno di questa teoria, il fatto che per il 26% degli intervistati il Servizio sanitario nazionale per i prodotti in lista di trasparenza già rimborsa il prezzo di riferimento.
In più la non piena fiducia del 25% dei medici di famiglia nella qualità dei prodotti equivalenti, che si teme potrebbero esporre il paziente a rischi aggiuntivi.
A sostegno della norma il 39% dei farmacisti, che vede in essa una possibilità di risparmio per i pazienti (68%) e uno spostamento sul paziente stesso del potere decisionale sulla terapia da seguire (21%).
E ancora: 7 medici su 10 si dichiarano convinti che l’applicazione delle norme contenute nel decreto condizionerà la loro autonomia decisionale e lamentano un attacco alla propria credibilità a vantaggio del farmacista (il 96% si dice sicuro che l’effetto principale sarà una crescita del potere discrezionale del farmacista nella dispensazione del farmaco).
Dal canto suo il 55% dei farmacisti afferma che il potere decisionale del medico non verrà ridotto, perchè potrà scegliere il prodotto e imporre la non sostituibilità, o indirizzare il paziente verso la scelta dei prodotti (originari e equivalenti) di sua fiducia.
A parte una quota di circa il 10% di medici di base e farmacisti fortemente ostili riguardo l’applicabilità pratica della legge, i farmacisti sono molto più possibilisti, anche se prevedono una scarsa collaborazione dei camici bianchi.
Infine la parola ai cittadini: il 79% degli intervistati non ha mai usato i generici, e il 55% preferisce continuare a usare i medicinali della stessa marca.


Ultimo aggiornamento

12 Settembre 2012, 11:53

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