Immigrazione: no dei medici all’emendamento che li “trasforma” in spie

Data:
2 Febbraio 2009

Poche volte si sono sentiti così uniti e in sintonia i medici di tutte le associazioni: è un "no" perentorio e deciso quello che i medici italiani, compatti, rivolgono all’emendamento, che sarà votato martedì 3 febbraio al Senato, che vorrebbe eliminare il divieto di segnalazione alle autorità degli immigrati che si rivolgono alle strutture sanitarie. Il rischio dell’emendamento – al di là delle ovvie implicazioni umanitarie – è di "clandestinizzare" le malattie, che non verrebbero più denunciate dai malati per paura del rimpatrio, con enormi rischi per la salute pubblica.

Del resto lo slogan della campagna lanciata da Medici senza frontiere (Msf) con altre associazioni non lascia adito a fraintendimenti: "siamo medici e infermieri, non spie". Medici, infermieri, ostetriche, giuristi e associazioni hanno deciso di muoversi e lanciare un appello ai senatori che martedì dovranno votare l’emendamento, che era stato prima presentato in commissione Affari costituzionali e Giustizia al Senato, poi ritirato al momento del voto e in seguito stralciato in due per l’esame dell’aula di Palazzo Madama. "Questo emendamento, se passerà," ha detto Kostas Moschochoritis, presidente di Msf Italia "rischia di creare un clima di paura e diffidenza, riducendo l’accesso alle strutture sanitarie".

Tanti i motivi per dire no al provvedimento, come hanno spiegato i vari esponenti del fronte del no. "Può tramutarsi in un boomerang per la tutela della salute collettiva," dice Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), che ricorda come "in una società moderna, civile e in pace, l’accesso alle cure deve costituire ovunque e sempre un’area protetta di solidarietà e umanità." "Gli immigrati arriveranno in ospedale solo quando sarà troppo tardi," avverte Salvatore Geraci della Società italiana di medicina di migrazione, "e la patologia ormai grave, con costi e assistenza senz’altro maggiori per il Ssn e pericoli di diffusione di infezioni anche per la sanità pubblica."

Redazione Web Prontoconsumatore – Redattore VS

Ultimo aggiornamento

2 Febbraio 2009, 05:36

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