Entro 15 giorni pronta la bozza di riforma delle professioni sanitarie

Data:
23 Aprile 2010

Si mette in moto la macchina della riforma delle professioni sanitarie. Entro due settimane gli Ordini e i Collegi vigilati dal ministero della Salute dovrebbero giungere a un documento preliminare di riforma condiviso. L’intenzione è poi quella di ridiscutere e inglobare questa bozza all’interno della riforma generale delle professioni, a cui sta lavorando il ministro della Giustizia Angelino Alfano. È quanto è emerso ieri nel corso della prima riunione del Tavolo delle professioni sanitarie, convocato dal ministro della Salute Ferruccio Fazio. All’incontro erano presenti i presidenti di tutti gli Ordini e i Collegi professionali della sanità: medici, odontotecnici, veterinari, farmacisti, infermieri, ostetriche, tecnici radiologi, psicologi. Obiettivo del Tavolo: discutere delle specificità di queste professioni, in vista di un loro riordino. Singole peculiarità che le contraddistinguono dalle professioni dell’area tecnico-giuridica ed economica. Diversi i temi affrontati che saranno poi oggetto del documento di riforma da presentare al cosiddetto Tavolo Alfano. Tra questi, la deontologia, le tariffe e gli onorari, la creazione delle società professionali, la pubblicità, la formazione. Nel corso dell’incontro è stato inoltre affrontato anche il tema dell’ammodernamento degli Ordini professionali, nonché la trasformazione in Ordini degli attuali Collegi (infermieri e ostetriche, per esempio). «L’idea di avviare una Tavolo riservato alle professioni sanitarie – spiega il presidente degli Ordini dei medici (Fnomceo), Amedeo Bianco – nasce da esigenze condivise. L’obiettivo è quello di evidenziare gli aspetti di specificità propri del settore sanitario, ad esempio in materia di tariffe e onorari, pubblicità, certificazione dei professionisti, società professionali, formazione. E di mettere a punto, nell’arco di due settimane, un documento preliminare di riforma condiviso». Tra le particolarità delle professioni sanitarie la più marcata sembra essere proprio la formazione. «Chi studia legge – afferma il numero uno della Fnomceo – può fare l’avvocato, il giudice, il dirigente amministrativo. Chi studia invece per diventare infermiere – aggiunge Bianco – può solo fare l’infermiere». Presente all’incontro anche il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli. «È stato un incontro molto positivo, dove è emerso un forte spirito collaborativo da parte di tutti», sottolinea. «Degli aspetti propriamente professionali, come la creazione delle società professionali, la pubblicità, la formazione, la deontologia e gli onorari, si occupa già il Tavolo convocato dal ministro Alfano, al quale le professioni sanitarie, per la disponibilità del ministro Fazio, parteciperanno per rappresentare le loro specificità. L’ammodernamento degli Ordini invece – aggiunge Mandelli – seguirà un percorso interno al ministero della Salute, ovviamente anche in funzione delle conclusioni cui si giungerà al Tavolo Alfano».  Incontro positivo anche per Annalisa Silvestro, presidente della Federazione nazionale Collegi infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d’infanzia (Ipasvi). "L’appuntamento – spiega – è servito ad allineare i percorsi di riforma delle professioni vigilate dal ministero della Salute con quelle dell’area tecnico-giuridica a cui sta lavorando il ministro Alfano. È stata inoltre l’occasione – aggiunge la Silvestro – per evidenziare le criticità tipiche di ogni professione che, per quanto ci riguarda, è ad esempio la carenza di infermieri". Criticità sono state evidenziate anche da Gaetano Penocchi, presidente della Fnovi (Federazione nazionale Ordini veterinari italiani). Nel ‘mirino’ di Penocchi, i percorsi di laurea triennali. "In medicina veterinaria la formazione di queste ‘ipotesi professionali’ è utile solo a chi le forma. Questi profili (di classe zootecnica) vantano titoli accademici fuorvianti. Nel nostro Paese – spiega Penocchi – sta accadendo che diverse associazioni chiedono di vedersi riconosciute come ‘nuove professioni’ che in verità non servono a nessuno o che vantano competenze di profili già esistenti". Presente all’incontro anche il presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi, Giuseppe Luigi Palma. "Il percorso tracciato da Fazio – spiega – dovrà ora trovare un punto di sintesi con le riforme delle professioni dell’area tecnico-giuridica ed economica. L’obiettivo è preparare un documento preliminare condiviso da far confluire nella riforma generale delle professioni". Rispetto agli infermieri, gli psicologi lamentano un problema di natura opposta: "Siamo troppi rispetto alle esigenze del mercato", conclude Palma.

Ultimo aggiornamento

23 Aprile 2010, 10:34

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