Come sventare i trucchi del marketing alimentare

Data:
27 Giugno 2013


Sarà capitato anche a voi, guardando uno spot o tra gli scaffali del supermercato, di rimanere perplessi davanti a uno dei tanti prodotti, dagli yogurt alle patate, che promettono benefìci per il vostro sistema immunitario o per la salute del vostro cuore.
E di chiedervi se davvero quell’alimento può vantare le virtù gridate sull’etichetta.
Leggendo il libro di Bressanini si impara che i cosiddetti «claim salutistici» devono avere fondamento in un robusta letteratura scientifica per essere autorizzati dall’Autorità europea sulla sicurezza alimentare.
Ma ciò non significa che abbiamo davvero bisogno dì quel prodotto.
Prendete il caso delle patate arricchite col selenio: è vero che questo micronutriente è importante per la sua funzione antiossidante, ma una dieta bilanciata fornisce già il giusto apporto di selenio.
E nella popolazione italiana non sono state riscontrate carenze di questa sostanza, che invece può rivelarsi dannosa se assunta in dosi eccessive.
I primi capitoli del libro, un’ideale prosecuzione dell’indagine condotta da Bressanini nel precedente Pane e bugie, mirano a renderci consapevoli dei trucchi del marketing.
Quando scegliamo un alimento siamo bombardati da richiami sulla naturalità del prodotto, o sulla sua discendenza da una tradizione di colture millenarie.
Esemplare è il caso del kamut: la leggenda vuole che alcuni chicchi di questo antico grano siano stati ritrovati in una tomba egizia dopo la seconda guerra mondiale, tornando poi a a germogliare fortunosamente nei campi del Montana.
In realtà è una variante di grano diffusa ancora oggi nei mercati di alcune aree dell’Asia e dell’Africa.
Ma l’aggettivo che più di tutti strizza l’occhio agli ignari consumatori è «naturale», usato spesso in maniera impropria, come dimostrano diversi casi raccontati nel libro, per i conservanti nella mortadella o i pesticidi impiegati nell’agricoltura biologica, e considerato a priori come qualcosa di buono e innocuo.
Al contrario, tutto ciò che suona come «chimico» deve per forza essere dannoso, mentre oggi molti aspetti della sicurezza alimentare sono garantiti proprio da un uso controllato di sostanze di sintesi.
Per andare oltre i luoghi comuni e fare scelte consapevoli in campo alimentare è importante saper leggere le etichette, e questo libro è un prezioso vademecum per farlo.
E poi vi toglierà molte curiosità su quanto vale la pena spendere per un vino o sui metodi dell’agricoltura biodinamica, e vi farà pensare la prossima volta che addenterete un trancio di tonno o berrete un bicchiere di latte.

Le bugie nel carrello di Oario Bressanini Chiarelettere, Milano 2013, pp. 208 (euro 12,60)

Ultimo aggiornamento

27 Giugno 2013, 02:20

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