Chirurgia di Fondi, posti letto tagliati per le feste. E si resta col fiato sospeso

Data:
28 Dicembre 2014

www.h24notizie.it  Il lento, progressivo depauperamento di una struttura complessa che tanto aveva regalato alla Piana e non solo. Fino alla spada di Damocle della proposta d’Atto aziendale, ormai passata in Regione in vista della prossima approvazione, fissata per gli inizi del nuovo anno. Un percorso in perenne discesa, quello della Chirurgia di Fondi, ormai tra gli ex fiori all’occhiello del “San Giovanni di Dio”, nei piani Asl declassata a struttura semplice e preda di un’agonia che, passo dopo passo, ha portato ad una conversione dietro l’angolo: sotto l’egida della vicina Terracina, si passerà al day surgery, con in agenda solamente piccoli interventi di lieve impatto e diagnosi di routine. Una “declino assistito” a cui, un tassello dietro l’altro, si è arrivati sottotraccia. Ed è forse per questo motivo che al “San Giovanni di Dio” ogni pur piccolo cambiamento è vissuto col fiato sospeso. Così non fosse, le disposizioni prenatalizie giunte dai vertici dell’Azienda sarebbero state accolte con uno spirito diverso, mentre tra i corridoi dell’ospedale si è dato spazio a voci, sospetti e musi lunghi. Cos’è successo? Per risparmiare sui costi ed in vista di una minore affluenza, nella Chirurgia di Fondi l’Asl ha dimezzato il dimezzabile: tre stanze sono state chiuse, per circa 12 posti letto in meno rispetto ai circa 24 totali; tolto anche uno dei due infermieri del turno notturno. Per quanto riguarda il personale chirurgico, ovviamente, nell’occasione non si poteva muovere nulla per forza di cose: da mesi l’equipe diretta dal primario Riccardo Bertolini opera a regime ridotto e in versione “mini”, con gli effettivi che primario compreso sono appena tre, alcuni dei quali peraltro spesso e volentieri in prestito notturno per coprire turni di guardia al “Fiorini”. Un assetto temporaneo e di routine, penseranno i più, per una versione che è poi quella dell’Asl. Eppure ben poco rassicurante, a certe latitudini. Non solo perché negli ultimi anni, nel reparto in questione, di riduzioni per festività non se sarebbero mai viste. E nemmeno perché per adesso della nuova disposizione, almeno in loco, non esisterebbe traccia scritta, essendo stato a quanto pare tutto comunicato a voce dai piani alti di Latina. A creare una buona dose di apprensione – almeno fino alla fine delle festività – è tutto il resto a cui questa “routine” va ad unirsi. Ovvero la sequela di circostanze e “casualità” che, soprattutto a partire dall’ultimo anno e mezzo, hanno messo portato al declino della Chirurgia di Fondi. I pensionamenti e gli spostamenti volontari di chirurghi, mai sopperiti con nuovi innesti; la continuata spola, rinnovata mese dopo mese, dei “superstiti” con Terracina, la cui Chirurgia sulla carta può contare stabilmente su oltre dieci unità; i problemi e la momentanea sospensione del servizio di Endoscopia digestiva per carenza di personale; l’attività prettamente chirurgica periodicamente ai minimi termini. Ultima tessera, la proposta di declassamento contenuta nell’Atto aziendale. Facile, così, che anche dimezzare i letti per Natale possa portare a sfiorare lo psicodramma.
di Mirko Macaro

Ultimo aggiornamento

29 Dicembre 2014, 13:54

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