Attenzione, anche il nonno si droga

Data:
1 Maggio 2008

 

Uno studio lancia l’allarme: in forte crescita le dipendenze tra gli anziani
Nel 2020 le persone con problemi di abuso saranno più del doppio del 2001
Medicinali, stupefacenti, alcoolici
Alan Arkin, nonno drogato in Little Miss Sunshine

ROMA – Bevono, sniffano, abusano dei farmaci. Tra loro, il numero di quelli con problemi di dipendenza è in crescita rapidissima, tanto che nel 2020 saranno più che raddoppiati rispetto al 2001. Non è l’ennesimo allarme sul consumo di alcool o di sostanze stupefacenti tra i ragazzi. Questa volta l’allerta riguarda una categoria di persone che, in genere, su questi temi è considerata al di sopra di ogni sospetto: gli anziani. Anche se passano le serate alla bocciofila invece che in discoteca, insomma, i nonni sono sempre più a rischio.

A rivelarlo è il "Focus sulle droghe" dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Secondo il documento, la diffusione di droghe, alcool e uso di farmaci è rapido in aumento nelle fasce di età più avanzate. In Europa, ad esempio, tra il 2002 e il 2005 la percentuale di pazienti con età uguale o superiore ai 40 anni che sono stati curati per problemi legati all’uso di oppiacei, è passata dall’8,6 al 17,6%.

Nel film Little Miss Sunshine, l’esilarante nonno Edwin interpretato da Alan Arkin diceva che da giovani è da pazzi farsi di eroina, ma da vecchi è da pazzi non farlo. A quanto pare, sono in molti a pensarla così. Le previsioni, infatti, sono allarmanti. Tra il 2001 e il 2020, dicono gli esperti, il numero di anziani con problemi legati all’abuso di sostanze di vario tipo aumenterà addirittura di più del doppio. Un fenomeno che non si può spiegare solamente con il progressivo invecchiamento della popolazione e quindi dei tossicodipendenti.

Le persone coinvolte possono essere suddivise in due categorie: chi ha iniziato da giovane e chi ha fatto le prime esperienze di questo tipo in tarda età. Chi entra nel tunnel della dipendenza da anziano lo fa di solito a causa di eventi di vita stressanti, come il pensionamento, i problemi di salute legati all’invecchiamento, la separazione dal coniuge, l’isolamento sociale o un lutto.

Per ogni tipo di sostanza è poi possibile definire un consumatore-tipo. Chi fa uso di droghe illegali, ad esempio, è di solito un consumatore precoce. Le donne hanno invece un rischio maggiore di incorrere nell’uso irregolare di farmaci e abusare di sostanze psicoattive.

Molto diffuso è anche l’alcoolismo, che a volte è abbinato alla tossicodipendenza. Le statistiche indicano che, negli Stati Uniti, fino al 10% degli anziani ha problemi più o meno gravi con l’alcool. In Europa, invece, il 27% delle persone di 55 anni di età e oltre riferisce di consumare alcoolici ogni giorno.

La morte a 102 anni dell’inventore dell’Lsd potrebbe spingere qualcuno a pensare il contrario, ma le ripercussioni sulla salute in realtà possono essere molto pesanti. Gli anziani corrono infatti rischi maggiori rispetto ai giovani: metabolizzano le droghe più lentamente e subiscono maggiormente gli effetti dannosi dell’alcool. Anche l’uso combinato di alcoolici e medicinali è pericoloso perché l’interazione può causare effetti sedativi eccessivi e un più alto rischio di incidenti e danni fisici. Con l’avanzare dell’età, inoltre, molti consumatori cronici di droghe potrebbero sviluppare malattie gravi e far ricorso a sostanze psicoattive per far fronte ai loro problemi. Un problema, dice lo studio, contro il quale sarà necessario prendere al più presto delle contromisure.

Ultimo aggiornamento

1 Maggio 2008, 09:53

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