Apprezzamento per l’operato del Governo riguardo ai contratti di formazione specialistica anche se restano da risolvere altre qu

Data:
19 Dicembre 2007

Questo il giudizio di Federspecializzandi (la Confederazione nazionale delle associazioni dei medici specializzandi) riguardo le norme contenute nella Finanziaria 2006.
In una nota diffusa dalla Confederazione, gli specializzansi rendono “merito al Governo che, anche grazie alle nostre pressioni, ha inserito in Finanziaria un comma che impegna 300 milioni di euro per i contratti di formazione specialistica”.
Tuttavia restano, per Federspecializzandi, alcune “perplessità”, a partire dalla scelta del Governo di rimandare l‘attivazione dei contratti all’Anno Accademico 2006/2007, “cioè alla prossima Legislatura, con tutte le incognite del caso”.
Secondo Federspecializzandi, “in questo momento di transizione” andrebbe inoltre sviluppato un confronto tra le parti perché, “sebbene più volte sollecitato, non è ancora stato convocato un tavolo di trattative con le associazioni di categoria”.
Gli altri dubbi riguardano le tutele lavorative e formative previste dal decreto legislativo 368/99.
“Rimane la contrarietà alla scelta della gestione separata INPS come regime previdenziale, attualmente utilizzata per i lavoratori autonomi e parasubordinati.
L’attività professionale e formativa del medico specializzando – sostiene la Confederazione – non può in nessun modo essere paragonata, per le sue caratteristiche intrinseche descritte nella 368/99, a quella di un lavoratore autonomo o parasubordinato”.
La norma originaria prevedeva un contributo previdenziale “ridotto rispetto a quello che normalmente è dovuto per il medico dirigente del Servizio sanitario nazionale – ribadisce Federspecializzandi – ma era in ogni caso superiore a quello previsto dalla gestione separata presso l’INPS, che è un fondo assicurativo obbligatorio con garanzie notevolmente inferiori”.
Il dubbio, conclude la Conferedazione, è che “nella normativa non viene specificato se al termine della specializzazione sia possibile trasferire la contribuzione così maturata presso un altro ente previdenziale, ed eventualmente se con oneri aggiuntivi”.

Ultimo aggiornamento

1 Luglio 2014, 12:48

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