Cisterna: Il Punto di primo soccorso intitolato al dottor Vincenzo Genovese

Data:
6 Gennaio 2015

Anche il Presidente dell’Ordine presente il 5 gennaio 2015 alla cerimonia: “…un esempio per tutti i medici…” 

Cerimonia Genovese

da : www.periodicocontatto.it

Commozione e partecipazione questa mattina a Cisterna, in occasione dell’intitolazione del locale Punto di Primo soccorso al dottor Vincenzo Genovese. Presso la struttura sanitaria di via Monti Lepini, ha avuto luogo la cerimonia per la dedica della Sala Rossa al compianto medico chirurgo cisternese che nella sua vita si è distinto per umanità e professionalità.

 

L’evento ha avuto inizio alle 12 ed ha visto la presenza di un grande numero di concittadini, i rappresentanti delle associazioni alle quali ha dato “vita”, e molti tra i suoi colleghi medici. Sono intervenuti all’evento, oltre alla famiglia ed agli amici del Dott. Genovese, il Sindaco Eleonora Della Penna, le autorità militari, il Dott. Belardino Rossi, Direttore Responsabile del Distretto Sanitario A.S.L. Aprilia- Cisterna – Cori e Rocca Massima e Don Patrizio Di Pinto, Parroco della Chiesa S. Maria Assunta in Cielo. Momenti di commozione hanno anticipato il disvelamento della targa da parte dei figli, preceduti dalle parole del Sindaco che ha esaltato la figura del medico cisternese, professionista e uomo estremamente conosciuto ed amato in città. I ringraziamenti non sono stati limitati al suo lavoro in senso stretto ma al modo di intendere la vita e i rapporti umani.

A Cisterna ha fondato l’associazione “I Vitelloni”, primo club di arte visive che organizzava cicli di cineforum. Eccezionale anche l’impegno di Genovese verso altre attività: si occupava di formazione dei volontari della Croce Rossa Italiana e accompagnava i malati nei viaggi a Lourdes. Presso “La Pergola” di Olmobello è sempre stato per tutti i ragazzi ospitati il “Dottore Vincenzo”: coadiuvato da altri volontari e sostenuto dal Comune, ha organizzato per loro, per la prima volta nella Regione Lazio, il corso di alfabetizzazione della lingua italiana per extracomunitari. Dopo Della Penna ha preso la parola il parroco Don Patrizio di Pinto che ha avuto modo di conoscere personalmente il Dottore. Di Pinto ha ribadito quanto Genovese fosse sensibile ai problemi dei più sfortunati, ricordando anche quanto il suo contributo fosse stato sostanziale per l’avvio di alcune associazioni come la Caritas parrocchiale. La cerimonia si è conclusa con i saluti ed i ringraziamenti della figlia del dott. Genovese. Un intervento toccante che ha commosso i presenti: “L’amore e la disponibilità che mio padre ha rivolto verso le persone e verso il suo lavoro – ha detto Cecilia Sofia Genovese – può essere certamente d’esempio per le nuove generazioni. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa per perpetrare il suo ricordo”.

Vincenzo Genovese è cresciuto a Cisterna di Latina, frequentando il gruppo scout e poi l’Azione Cattolica presso la parrocchia Santa Maria Assunta. Nell’Ottobre del 1979, non ancora diciottenne, ha vinto il concorso di ammissione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dove rimase per sedici anni. Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, si è specializzato brillantemente in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso, in Chirurgia Vascolare, frequentando il Trinity College di Dublino e numerosi altri corsi di perfezionamento in Italia e all’Estero. Nel Dicembre del 1989, mentre stava per terminare la prima specializzazione, venne assunto a tempo indeterminato in qualità di aiuto presso il reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Cori. Nonostante i numerosi impegni di studi, lavorativi e familiari, il Dott. Genovese si è sempre contraddistinto per il suo forte impegno nel sociale: è stato membro del consiglio diocesano e, inoltre, ha creato e coordinato la Caritas parrocchiale. Assieme ad alcuni amici ha fondato l’associazione “I Vitelloni”, primo club di Arti Visive che organizzava cicli di cineforum a Cisterna. Ha prestato la sua professionalità ed esperienza per i corsi di formazione della Croce Rossa Italiana ed era solito accompagnare con il “Treno Bianco” i malati a Lourdes e Loreto insieme all’Associazione Unitalsi. Per gli oltre trecento Bengalesi che hanno soggiornato presso “La Pergola” di Olmobello è sempre stato il “Dottore Vincenzo”: coadiuvato da altri volontari e patrocinato dal Comune, ha organizzato per loro, per la prima volta nella Regione Lazio, il corso di alfabetizzazione della lingua italiana per extracomunitari. Nel Giungo del 1999, vincitore di concorso, viene trasferito presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove organizza la nascente Unità Operativa di Chirurgia Vascolare; alternando il lavoro di reparto alla docenza presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, vi ha lavorato per dieci anni. È morto il 30 aprile del 2011 nel suo reparto, dopo avervi prestato servizio fino a pochi mesi prima della sua prematura scomparsa.

Ultimo aggiornamento

6 Gennaio 2015, 15:35

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