Tessera europea del professionista: per ora non coinvolgerà medici e dentisti. Landi (CED): preoccupato sugli sviluppi (da Odontoiatria33 del 12 giugno 2015)

Data:
14 Giugno 2015

E’ di questi giorni la notizia dell’attivazione  dal gennaio 2016 della tessera europea del professionista per agevolare la libera circolazione dei professionisti all’interno della Comunità Europea.

Comunità Europea che sta mettendo a punto gli ultimi dettagli tecnici per la revisione della Direttiva sulle qualifiche professionali alla cui stesura il CED (Council of European Dentists) ha partecipato rappresentando le istanze dei dentisti europei.

Marco Landi

“Le principali novità -dice ad Odontoaitria33 Marco Landi vicepresidente CED- riguardano soprattutto altre professioni, ma anche per noi dentisti sono previsti degli aggiustamenti”.
Tra le novità che per il momento non toccheranno le professioni sanitarie, fatta eccezione per i Farmacisti e forse gli infermieri, è proprio la tessera europea del professionista che dovrebbe entrare in vigore, in via sperimentale, dal gennaio prossimo.
“La professional card -continua Landi- in realtà non è una tessera fisica ma un documento elettronico che dovrebbe semplificare le pratiche per poter lavorare nei vari paesi UE. Un “certificato elettronico” redatto su richiesta del professionista e ottenuto in tempi brevi. Sulla professional card saranno presenti i dati riguardanti i titoli e, soprattutto, quelli inerenti la buona condotta professionale e l’assenza di procedimenti disciplinari in corso o di sanzioni esecutive”.
Documento che avrà il valore di 18 mesi e dovrebbe sostituire il certificato di “buona condotta” rilasciato dal Ministero della Salute o dall’Ordine di appartenenza.

“Essendo in possesso di  questo documento il professionista potrà, in tempi certi e attraverso il silenzio assenso dello Stato ospitante, cominciare a lavorare in un qualsiasi Paese dell’UE”, spiega Landi che ricorda, però, “che questo sarà attivato solamente dopo un periodo di sperimentazione e con regole e principi che potranno essere leggermente differenti per ogni singola professione”.

“Il problema -lamenta il vicepresidente CED- nasce dalla decisione della nuova Commissione Europea di ridurre il livello di coinvolgimento dei cosiddetti “stakeholders” , cioè i rappresentanti delle Professioni, in questa fase di prima verifica dell’implementazione della EPC (European Professional Card) cosi come in altre iniziative che riguarderanno direttamente le Professioni. Sono state date solo assicurazioni generiche che non tranquillizzano sulla possibilità di intervenire efficacemente a correggere eventuali storture della procedura, con intuibili rischi sull’attivazione di una norma che per le professioni sanitarie incide direttamente sulla salute del paziente. Confidiamo di poter cambiare l’opinione della Commissione prima che Medici e Dentisti entrino nella fase di implementazione della EPC.”

Proprio qualche giorno fa, sul tema della libera circolazione dei professionisti all’interno dell’Unione Europea, la FNOMCeO ha ricordato che il medico o il dentista può recarsi a lavorare in un Paese comunitario sia temporaneamente, presentando il certificato di buona condotta, oppure, se intende stabilirsi tempo indeterminato, chiedendo il riconoscimento del proprio titolo abilitante per iscriversi all’Albo.

Norberto Maccagno

Ultimo aggiornamento

14 Giugno 2015, 10:50

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