Specializzazioni, oggi 5 settembre 2017 a Montecitorio la protesta dei giovani medici – anche Anaao giovani e Fimmg formazione scendono in campo

Data:
5 Settembre 2017

È fissata per domani (ndr oggi) a Montecitorio la manifestazione dell’Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm) e del Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, oltre che di numerosi gruppi autonomi di aspiranti specializzandi, che scenderanno in piazza per denunciare i gravi ritardi che stanno accompagnando da settimane l’uscita del bando recante il nuovo regolamento di concorso che includa l’attribuzione dei contratti alle scuole già pre-accreditate dall’Osservatorio Nazionale. Ma al centro della protesta c’è anche la mancanza di scadenze certe, con riferimento alla data del concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione a.a. 2016/2017, nonché della presa in servizio dei futuri vincitori di concorso. La manifestazione – come confermato a DoctorNews33, dal presidente Sigm Andrea Silenzi– si svolgerà in contemporanea ai lavori di una seduta straordinaria dell’Osservatorio Nazionale convocata per fornire risposte alle richieste di chiarimenti da parte del Ministero della Salute. «Chiediamo ai Ministeri e alla politica – precisa Silenzi – che quella sede sia dirimente in via definitiva per procedere con l’accreditamento secondo il lavoro già completato a fine luglio dall’Osservatorio Nazionale nel rispetto di procedure ampiamente condivise e strumenti di valutazione oggettivi come richiesto dal Dim 402/2017». Passaggio questo, ritenuto importantissimo: a regime, difatti, sarebbero più di 22.000 gli specializzandi interessati dagli effetti della riforma sull’accreditamento delle scuole di specializzazione. «L’appello a partecipare alla manifestazione di domani, in programma dalle 10,30 alle 14, – si legge nel comunicato della Sigm – è rivolto ai singoli aspiranti specializzandi, agli studenti di medicina, agli specializzandi e a tutti quelli che hanno a cuore la qualità della formazione medica. L’invito è a tutte le associazioni che esercitano una reale rappresentanza di studenti di medicina e specializzandi a unire le forze per garantire unità e compattezza della categoria».

Ma Silenzi esorta anche la categoria a interrogarsi sugli interessi più o meno velati che si celano dietro il tentativo, avanzato da più parti, di mettere in discussione i risultati del lavoro svolto negli ultimi due anni dall’Osservatorio Nazionale che porterebbe ad avviare anche in Italia un monitoraggio continuo della qualità formativa delle Scuole. «L’accreditamento è l’ultimo passaggio che separa gli aspiranti specializzandi dall’uscita del bando: il nuovo regolamento di concorso preparato dal Miur, dopo i passaggi di rito al Consiglio di Stato e alla Corte dei conti, dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel primo giorno utile di questa settimana, probabilmente mercoledì 6 settembre». Si stima che siano tra 13.000 e 15.000 i concorrenti aspiranti specializzandi, che si contenderanno i circa 6100 contratti di formazione a finanziamento statale, e i circa 600 (dato relativo al precedente anno accademico) possibili contratti aggiuntivi a finanziamento regionale e privato. «Durante la manifestazione forte sarà l’appello anche alle singole Regioni, chiamate a breve a fornire la dotazione di contratti finanziabili dalle stesse a integrazione del contingente nazionale», si legge ancora nel comunicato della Sigm. Al fine di evitare una perdita di contratti, inoltre, la richiesta è che venga istituito un coordinamento tra il Miur, il Ministero della Salute e le Regioni con l’obiettivo di gestire responsabilmente le graduatorie del concorso nazionale delle Scuole di Specializzazione e di quello dei concorsi di Medicina Generale in modo da ottimizzare la scelta dei vincitori ed idonei ed evitare dispersione di borse e contratti.

Rossella Gemma

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Anche Anaao Giovani e Fimmg Formazione scendono in campo per chiedere un futuro nella professione. Lo fanno con una manifestazione in programma per giovedì 28 settembre a Roma davanti al Ministero dell’Università. Sul banco degli imputati il bando per il concorso alle scuole di specializzazione e il ritardo sui tempi di emanazione. «La sorte – si legge nel comunicato del sindacato – sorriderà solo a 6.105 dei 15mila medici freschi di laurea che si stima parteciperanno quest’anno al concorso, tanti (pochi) sono i contratti finanziati dalla programmazione targata Governo Gentiloni. Questo vuol dire che più del 60% non potrà accedere ad un percorso specialistico e di conseguenza portare a termine il proprio percorso di studi», continua ancora la nota. E sempre secondo il sindacato dei giovani medici, «dando uno sguardo al concorso di medicina generale sono state finanziate quest’anno dalle Regioni un numero di borse pari solo a 1100 su tutto il territorio nazionale, rispetto alla necessità di almeno 1800 unità, per far fronte alla massiccia ondata di pensionamenti che avranno luogo nei prossimi 5 anni». Anaao Giovani e Fimmg Formazione, comunque, non si fermano alla denuncia e alla protesta, ma avanzano precise richieste contenute in una lettera inviata al Ministro, Valeria Fedeli e al Coordinatore della Commissione Salute, Antonio Saitta insieme alla richiesta di un incontro urgente. Prima tra tutte lo stanziamento di ulteriori 1.862 contratti di formazione specialistica e di ulteriori altre 1.000 borse di medicina generale.

«Calcolatrice alla mano il costo a carico delle Regioni ammonterebbe per la formazione specialistica a circa 46,5 milioni di euro nel primo anno di stanziamento, mentre il costo del finanziamento di ulteriori 1.000 contratti di Formazione in Medicina Generale è pari a circa 11 milioni di euro nel primo anno di stanziamento che servirebbero per iniziare a “tamponare” l’emergenza». Nel confermare ogni anno questo investimento le Regioni spenderebbero (per le Specializzazioni di durata quadriennale) un totale di circa 10 milioni di euro, e per le Borse di Formazione in Medicina Generale un totale di circa 1,65 milioni di euro (avendo il corso durata triennale). «La protesta Anaao Giovani e Fimmg Formazione – si precisa nel comunicato – prende le distanze da altre iniziative. Anzitutto perché i due sindacati sostengono la carenza di specialisti ed è per questo che chiedono un cambio di paradigma formativo in cui le Regioni devono assumere un ruolo centrale per ridurre l’imbuto formativo. A scrivere al ministro Fedeli è anche lo Smi che chiede di sbloccare i bandi senza creare ulteriori danni per gli specializzandi, «si avvii – si legge nella nota – una grande riforma dell’accesso alla professione medica, si cambi radicalmente quello della formazione specifica in medicina generale, si metta in linea con i parametri europei». Ma lo Smi, distaccandosi probabilmente dalle posizioni della Sigm e dell’Anaao, chiede di unire le forze e convogliarle in un’unica grande manifestazione.

Rossella Gemma

Ultimo aggiornamento

5 Settembre 2017, 08:34

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