Specializzandi in fuga: all’estero maggiori gratificazioni Cresce il numero dei medici che decidono di emigrare per specializzarsi. Destinazione preferita l’Inghilterra

Data:
26 Aprile 2013

Cresce il numero dei medici che decidono di emigrare per specializzarsi.
Destinazione preferita l’Inghilterra, dove il compenso di uno specializzando è circa il doppio rispetto all’Italia e dove da anni si registra una carenza di medici.
Ma non è solo una questione economica, come spiega a DoctorNews il presidente della Federspecializzandi Cristiano Alicino: «Le gratificazioni professionali in altri Paesi, sono molto superiori; il risultato è che spendiamo un sacco di soldi per preparare i medici e nel momento in cui potrebbero mettere le loro professionalità al servizio dei cittadini, scelgono di farlo in un altro sistema, che si trova medici già formati, a costo zero».
Del resto, in Italia il numero delle borse di specializzazione è stato tagliato quest’anno del 10%, a cui si aggiungono i ritardi nell’emissione del bando.
«Quello che ci preoccupa – ha dichiarato Alicino – è la situazione di incertezza che si ripropone ogni anno; oltre al pesante taglio che ha ridotto le borse da 5.000 a 4.500, c’è la possibilità che un ulteriore slittamento dei tempi consenta la partecipazione al concorso anche a chi si laurea in luglio: ci sarebbe quindi un ulteriore aumento dei partecipanti a fronte di una riduzione dei posti disponibili».
Secondo Alicino, la situazione è il frutto di una mancanza di programmazione: «visto che i laureati sono in aumento – spiega – ci dovrebbe essere un maggior numero di borse, tanto più che i bisogni espressi dalle Regioni sono di oltre 8500 nuovi specialisti e invece ci troviamo di fronte a una riduzione dei posti assolutamente ingiustificata».
Paradossalmente, c’è anche una carenza di opportunità. «È dovuta al blocco del turnover – continua Alicino – e di fatto in Italia le assunzioni sono in gran parte bloccate.
Per cui ci sono i medici che si specializzano e restano disoccupati o tornano a fare i lavori che potrebbero essere svolti da un neolaureato».
Questo dovrebbe giustificare la diminuzione delle borse?
Secondo il presidente di Federspecializzandi non è così: «in realtà servirebbero molti più specialisti di quelli che vengono formati e nel giro di pochi anni ci sarà una gravissima carenza.
Le responsabilità politiche sono gravi».


Ultimo aggiornamento

26 Aprile 2013, 06:03

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