Sanità, nell’atto aziendale il nuovo modello di assistenza: l’importanza della cura e la lotta agli sprechi

Data:
15 Novembre 2014

www.corrieredilatina.it Riorganizzazione della rete ospedaliera per intensità di cura privilegiando le funzioni nell’assistenza e non il singolo presidio medico, razionalizzazione delle strutture attivabili per evitare sprechi e duplicazioni di discipline, distretti inseriti in una rete di interazione e dialogo, meno unità operative di cui una del tutto nuova (la UOS liste d’attesa e cup) sulle liste di attesa per un monitoraggio continuo sulle agende, la costituzione di un cluster di ricerca e sviluppo che miri ad implementare le potenzialità di un territorio dove è presente l’università e il secondo, per ordine di importanza in Italia, distretto e industriale farmaceutico e biomedicale.

DOPO NOVE MESI DI GESTAZIONE ORA IL CONFRONTO. Sono alcune delle linee guida contenute nell’atto aziendale e nel piano strategico aziendale 2014-2016, una gestazione lunga nove mesi per la programmazione della sanità locale attesa dai territori e sulla quale è iniziato il confronto anche nella conferenza dei sindaci convocata dal sindaco di Latina Di Giorgi e riunitasi oggi. La conferenza ha votato di non esprimere parere sul nuovo atto aziendale dandosi quindici giorni di tempo e riaggiornandosi all’1 dicembre, per valutarne proposte ed obiettivi”.

L’AGGIORNAMENTO ANNUALE. “Abbiamo già recepito i pareri favorevoli del collegio di direzione dell’azienda e del consiglio dei sanitari – ha detto il direttore generale Michele Caporossi che ha illustrato il documento ai sindaci della provincia insieme al direttore sanitario Alfredo Cordoni  e alla direttrice amministrativa Vania Rado – e attivato le consultazioni sindacali per un modello organizzativo la cui prima novità sarà la cadenzatura annuale, ovvero la possibilità di essere aggiornata ogni anno dal 15 settembre al 15 novembre, un passo in avanti sul fronte della dinamicità degli strumenti di pianificazione e degli investimenti. Il limite è invece quello di dover fare i conti con il commissariamento e il piano di rientro con ricadute sia sui servizi che sulle risorse umane con concorsi e turn over bloccati”.

PIANO DI RIENTRO, GAP E VIA D’USCITA. “Prima usciremo da questa situazione – ha proseguito Caporossi – prima avremo una sanità su misura per questo territorio, l’equilibrio economico è l’unico presupposto per venirne fuori, se si riuscirà a rientrare nei ranghi l’anno prossimo nel 2016 avremo l’opportunità di ragionare per cambiare in meglio le regole del gioco”. Proprio sul fronte delle risorse è stato sottolineato ancora una volta lo spreco legato all’alta spesa farmaceutica procapite della provincia di Latina: “Rispetto al distretto Roma D siamo fuori di 16 milioni come appropriatezza nella prescrizione dei farmaci e ultimi nel Lazio con 183 euro a persona spesi i medicine che restano a scadere nei nostri scaffali. Sono soldi che potrebbero essere reinvestiti in risorse assistenziali”. Altro punto importante quello del governo delle liste d’attesa, “che non si realizza solo con l’aumento dell’offerta ma con l’implementazione di percorsi assistenziali per pazienti cronici e con la contrattazione con le strutture private accreditate di volumi di prestazioni da destinare alle agende prenotabili”, liste di attesa a cui la Regione destinerà ottocentomila euro per il piano delle agende con incentivi sugli orari e sui giorni festivi. Altri principi contenuti nell’atto sul fronte della prevenzione sono la riorganizzazione delle attività per funzione e non per struttura e la razionalizzazione e riduzione delle sedi operative.

UNIVERSITA’, LA SINERGIA DA RAGGIUNGERE. Discorso più complesso per l’università, nell’ambito del quale ancora si attende il protocollo di intesa tra regione e università. “Con l’università vogliamo aprire una fase di massima sinergia – ha detto il direttore generale – la sperimentazione in ospedale e nei distretti ha prodotto buoni risultati e stiamo lavorando per avere la completa integrazione della facoltà nell’azienda senza vederla come una alterità ma come un contributo fondamentale di ricerca innovazione e didattica”. Una riorganizzazione che verrà valutata dai sindaci della provincia insieme al piano di investimenti: a tal proposito verrà stilato un piano di consultazioni nei distretti da qui a due settimane.

Ultimo aggiornamento

15 Novembre 2014, 06:51

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