Come previsto dall’Ordine ed esternato al Dott.Damiano Coletta quale Presidente della Conferenza provinciale dei Sindaci sulla Sanità nel corso dell’adunanza del Consiglio Direttivo del 7 agosto scorso così come riportato in una precedente news (… si ritiene che l’Ordine a livello tecnico abbia fatto tutto quello che era in suo potere per delineare una diversa soluzione per i PPI  e che ora spetta ai Sindaci e alle Associazioni dei cittadini valutare e assumere le decisioni più opportune….), il problema dei P.P.I. è divenuto di natura politica. Basta leggere la rassegna stampa di oggi 24 agosto.

E’ stato da miopi valutare l’attività dei P.P.I: sulla base degli accessi notturni senza prendere in considerazione altri parametri.

E’ come se si valutasse in moda analoga il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Fondi!  Nel quale alle 7.45 erano in attesa 1 codice bianco e in visita 1 codice verde e 1 codice bianco. Eppure nella fascia oraria 20.00 – 8.00  in questo Ospedale non è attiva la possibilità di un ricovero se non in medicina ma solo per 10 giorni al mese, e in ginecologia. Per le altre patologie c’è il trasferimento all’ospedale di Terracina o Formia. Ma la ASL la ASL non ha mai messo in discussione l’esistenza di questo Pronto Soccorso perché ha giustamente preso n considerazione altri parametri!

Quanti interrogativi!

Perché l’orgoglio del Direttore Generale nel rimanere affezionato al suo programma presentato nel novembre 2018 alla Conferenza dei Sindaci della provincia sulla sanità e non valutare la proposta alternativa presentata dai Sindaci?

Perché il Dott. Casati non ha realizzato in questi mesi solo una minima parte degli obiettivi tesi a sostituire i P.P.I.a distanza di pochi mesi dalla ipotizzata chiusura dei P.P.I. ?

Perché non è stata ancora effettuata una valutazione economica del costo attuale dei P.P.I. e di quello che dovrebbe essere sostenuto per la realizzazione dell’alternativa proposta dalla ASL ?

Perché non è stato condotto uno studio di fattibilità sulla copertura territoriale dell’attività delle postazioni mobili 118 che dovrebbero stazionare nella fascia notturna una volta chiusi i P.P.I. ?

Perché non è stata convocata in questi mesi la Conferenza Provinciale dei Sindaci sulla Sanità per una valutazione tecnica dei dati forniti dalla ASL sull’attività dei P.P.I. ?

Sono solo alcuni interrogativi che ci poniamo e che ci fanno riflettere sulla capacità “tecnica” di soddisfare nel modo migliore le reali esigenze di salute dei cittadini evitando di calare dall’alto progetti studiati a tavolino che potrebbero essere adatti ad altre realtà territoriali come ad esempio le aree metropolitane.

Il Presidente

Giovanni Maria Righetti