Puntata de “Le iene”: tre medici in procinto di andare in pensione che, di fronte a un “finto” giovane collega desideroso di subentrare nella loro attività, chiedevano in cambio una “buonuscita” di entità non trascurabile

Data:
27 Febbraio 2013


Milillo, condanna sul caso Iene ma buonuscita da considerare
«Rispetto a comportamenti dei medici come quelli ripresi nel servizio televisivo, non rispettosi delle leggi né della deontologia, non ci può essere che una ferma condanna». Lo afferma Giacomo Milillo (foto), segretario generale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), riferendosi a quanto trasmesso nell’ultima puntata de "Le iene": tre medici in procinto di andare in pensione che, di fronte a un "finto" giovane collega desideroso di subentrare nella loro attività, chiedevano in cambio una "buonuscita" di entità non trascurabile. «In ogni caso» sottolinea Milillo «non ritengo che si tratti di un fenomeno generalizzato e forse i casi ripresi sono frutto di segnalazioni specifiche» sottolinea Milillo, che però aggiunge: «Come sindacato non possiamo negare l’esigenza per un medico – soprattutto in fasi di grave sofferenza economica come l’attuale – di avere, nel momento in cui si lascia la professione e uno studio – che è un punto di riferimento – di avere una forma di buonuscita, ma assolutamente non a carico di chi subentra». In altre parole, Milillo evidenzia come sia legittimo «il desiderio, da parte del medico che lascia la professione, di avere un riconoscimento economico, non del lavoro svolto, ma del valore dello studio, che è il risultato di un lavoro condotto in modo continuo per tanti anni, e della messa a punto di un modello organizzativo assistenziale. «Su questa problematica si sta, infatti, riflettendo» riprende Milillo «puntando a sistemi assicurativi o previdenziali o della fornitura dei fattori di produzione, per cercare soluzioni a oggi non trovate. Queste, però, potranno più facilmente realizzarsi in futuro, quando non sarà più il singolo medico a gestire lo studio, ma una squadra di medici che potranno ricevere un indennizzo all’uscita dalla Convenzione dopo aver effettuato versamenti alla cassa o a un’assicurazione privata». In ogni caso, dice Milillo, questo tema non è un problema prioritario:«Si tratta di un’esigenza diffusa per cui si cerca di una risposta lecita e condivisa, che deve avere un senso positivo per il sistema».

Ultimo aggiornamento

27 Febbraio 2013, 08:10

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