www.h24notizie.it Tanto l’Asl di Latina quanto un ginecologo, condannati in via definitiva a risarcire oltre 300 mila euro ai genitori di una bimba, che per una manovra errata al momento del parto ha perso definitivamente l’uso di un braccio, per un anno e mezzo hanno fatto finta di nulla. Ignorati ben tre atti di precetto e una diffida. A ordinare ora tanto all’Azienda sanitaria quanto al medico di allentare i cordoni della borsa sono stati i giudici del Tar. Entro 60 giorni le vittime dovranno ottenere il risarcimento e, in caso contrario, interverrà il prefetto di Latina nella veste di commissario ad acta.

Era la fine di gennaio del 2003 quando, all’ospedale di Gaeta, venne alla luce una neonata. Una manovra errata durante il parto fece, però, perdere per sempre alla piccola l’uso di un braccio. I genitori della bimba, una coppia di Formia, fece causa alla Asl e, dopo otto anni di battaglie legali e dopo che una consulenza medico-legale aveva accertato la responsabilità del ginecologo sull’accaduto, il Tribunale civile di Gaeta condannò l’Azienda sanitaria e il medico responsabile di lesioni colpose a risarcire alla bambina oltre 252 mila euro, 32.700 euro alla mamma della piccola e 20.700 al papà. Dunque più di 300 mila euro, a cui devono essere aggiunti interessi e spese legali. La sentenza, diventata definitiva, è stata notificata all’Asl.

I genitori della bimba, che oggi ha undici anni, hanno continuato a non vedere un centesimo. La coppia, tramite gli avvocati Clino Pompei e Giuseppe Gallinaro, si è così rivolta al Tar di Latina, chiedendo che venisse fatta rispettare la sentenza civile con cui erano stati disposti i risarcimenti. E i giudici amministrativi, accogliendo appieno il ricorso, hanno ora ordinato all’Azienda sanitaria e al ginecologo di pagare l’ingente somma entro sessanta giorni, pronti in caso contrario a far intervenire come commissario il prefetto Antonio D’Acunto.