Parto

Data:
17 Maggio 2014

Nell’ottica di una spending review sempre più stringente, capace di contrarre notevolmente le spese ed individuare ulteriori mezzi di riduzione dei costi, una delle voci più interessanti dalle quali poter reperire ulteriori fondi sembra essere l’ospedalizzazione ed i tempi che ogni paziente, nei vari casi e reparti, impiegano per essere dismessi, con conseguente spesa variabile a seconda della permanenza per l’Azienda ospedaliera di turno ed il Ssn in senso ampio, ed è per tale motivo che la Regione Lazio ha lanciato una nuova iniziativa per il parto.

Secondo quanto stabilito de un recente decreto sottoscritto dal presidente di Regione, Nicola Zingaretti, per chiunque decida di effettuare ilparto a casa, evitando quindi al Ssn di dover sostenere tutta una vasta gamma di spese per il monitoraggio e l’ospedalizzazione, la Regione corrisponderà un rimborso pari ad 800 euro. L’idea proposta dal presidente Zingaretti ripercorre un trend tipico degli anni ’70, perso con l’aumento della copertura sanitaria e l’accentramento delle cure ma che potrebbe tornare utile con la riscoperta della sanità territoriale e della vasta gamma di servizi domiciliari, ciò fornendo anche un rimborso a titolo di premio: “Una  scelta che negli ultimi anni è tornata a fare proseliti in modo significativo, solo negli ultimi mesi la Regione ha ricevuto almeno 10 richieste in tal senso e provenienti da tutte le Asl. La mancata fissazione del rimborso aveva reso quel provvedimento una sterile dichiarazione di principi.  Ora il percorso  si sblocca“.

Il parto da casa non sarà però soggetto a rischi, la nuova normativa, come stabilito nel decreto, andrà a sviluppare in modo parallelo un potenziamento dei consultori regionali, oltre ovviamente a stabilire una serie di screening e valutazioni che renderanno possibile tale scelta solo in totale assenza di complicanze, casi nei quali sarà obbligatorio il ricovero in ospedale: “Con il provvedimento procediamo alla definizione di una griglia di indicatori e funzioni base che deve essere uguale in tutte le Asl , a differenza di quanto accade oggi, al fine di garantire a tutti i cittadini del Lazio uguale accesso alle cure e all’assistenza. Il programma riqualifica e uniforma l’offerta dei consultori istituendo una coordinamento a livello regionale indispensabile per armonizzare l’attuazione di quanto previsto dal decreto. Ora c’è il rilancio, la primavera della rete dei consultori che vuol dire attenzione massima alle famiglie, ed ai loro problemi vanno in questo senso la quantificazione del contributo di 800 euro per chi vuole partorire a casa, fenomeno che fino agli anni 70 era di massa soprattutto nelle province, e la riqualificazione del consultori“.

(da “Corriere Sanità” del 14 maggio  2014)

Ultimo aggiornamento

27 Giugno 2014, 14:26

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