Ospedale di Fondi, collasso ‘da precariato’ per la Chirurgia

Data:
27 Febbraio 2014

www.h24notizie.it “Nei prossimi giorni, un medico attualmente presso il reparto di Chirurgia del ‘San Giovanni di Dio’ sarà trasferito a Roma”. Lo annunciava ad inizio settimana il sindaco di Fondi Salvatore De Meo. Parole come macigni, considerando lo stato del reparto del primario Riccardo Bertolini, già in pesante affanno per il recente forfait di altri due chirurghi, destinati al ‘Dono Svizzero’.

Spostamenti in tutti e tre i casi volontari, anche se per motivi differenti. L’ultimo, quello preannunciato da De Meo, merita un’attenta analisi.

A fare le valigie, perché fresco vincitore di un concorso presso una Asl della Capitale, sarà il dottor Luigi Stella Persico. Chi è? Semplice: uno dei tanti a far parte dell’esercito di precari dell’Asl di Latina. Un professionista ‘invisibile’ che, dopo anni di attesa, era ancora costretto nel limbo del contratto a termine.

Da circa sette anni in carico al Pronto soccorso, da un paio il dottor Persico era stato concesso ‘in prestito’ alla Chirurgia, rimanendo in attesa di una trasformazione di area anche sulla carta. Invano. Da qui, la ‘fuga’ ed il nuovo – e sicuro – incarico a Roma.

Scelta in pratica obbligata, la sua. Ma che mette letteralmente in ginocchio il reparto. Tolti Giampaolo Costa, impegnato nel servizio di endoscopia, e Roberto Iudicone, che si occupa di mansioni di reparto, la Chirurgia del ‘San Giovanni di Dio’ può contare su soli tre elementi effettivi: oltre al primario Bertolini, ci sono Paolo Piovanello, di ruolo, e Massimo Diana, pure lui nella schiera dei precari.

Più o meno sette anni di attesa, per quest’ultimo. E, come nel caso di Persico, nessuna stabilizzazione. Si capisce facilmente come la situazione, già di per sé gravosa, sia pronta a sfuggire di mano.

Pure perché nel frattempo il malcontento dei precari della provincia si sta allargando a macchia d’olio. E, come già annunciato, potrebbe esplodere, dato che a dispetto della loro perenne posizione reggono le sorti dell’Azienda sanitaria.

Invisibili eppure indispensabili. Centinaia di persone, tra medici e infermieri, il cui futuro con lo scorrere dei mesi diventerebbe peraltro sempre più un rebus. Per l’Asl c’è infatti una sorta di conto alla rovescia: il recente decreto di stabilità indica nel 2016 la data massima per l’assunzione di tutti i precari tramite appositi concorsi, ma sul versante stabilizzazioni per ora è tutto fermo. Prefigurando, nel caso di ulteriore ‘torpore’ dell’Azienda, lo spettro di un esodo di personale.

Ultimo aggiornamento

27 Febbraio 2014, 07:31

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