Alle tante difficoltà già note e più volte denunciate dai pazienti del reparto di oncologia ora se ne aggiunge un’altra. Oltre ai disagi per lo sdoppiamento del reparto tra l’ospedale di Formia e quello di Gaeta, infatti, adesso c’è la questione del cambio continuo del medico specializzato nella chemioterapia. Ogni volta, infatti, ad assistere i pazienti è un dottore diverso che proviene dal Goretti. Inevitabilmente i tempi si allungano: prima di intervenire, il medico deve rivedere la cartella clinica e conoscere nei dettagli il paziente, cosa che invece potrebbe non succedere, se ci fosse sempre lo stesso dottore. Ed aumenta l’attesa per i malati che già vivono i disagi legati al fatto di avere un reparto in due sedi. A Gaeta, infatti, si svolge l’attività ambulatoriale, mentre a Formia la chemioterapia. Due sedute alla settimana, affollatissime, considerato il numero di pazienti, visto che il servizio raccoglie un bacino di utenza molto ampio, da Fondi fino al basso Lazio. Il trattamento chemioterapico è una prestazione che ha bisogno di un «coordinamento» tra le varie discipline mediche (cardiologia, rianimazione, radiologia e laboratorio analisi) e per questo è nata la necessità di tenere la struttura all’interno dell’ospedale Dono Svizzero di Formia, sede di Dea di I livello. I medicinali per la chemioterapia vengono preparati a Gaeta, in quanto c’è una strumentazione specifica e poi da qui vengono trasportati a Formia. Il malato che deve fare la chemio, quindi al mattino si reca a Formia e deve attendere l’arrivo del medicinale. A volte anche qualche ora, visto i problemi di traffico. Una serie di problematiche che ha spinto pazienti e familiari, utenti del servizio Oncologico presidio ospedaliero sud- Azienda Asl Latina, a costituirsi in comitato. Il Comitato, in fase di formalizzazione, ha individuato tre coordinatori nelle persone di Francesco Rossillo, Simone Pacifico, Mario Minutillo. Il Comitato si propone, appunto, di operare per un’ottimizzazione del servizio e per promuovere azioni di solidarietà per le situazioni più difficili dell’utenza. Ed ancora. Si propone, in spirito di collaborazione, di porsi come interlocutore di tutte le strutture specifiche del territorio per un’azione di sensibilizzazione e stimolo, nelle forme dovute e consentite, a fronte di insostenibili carenze o insufficienze. Una prima iniziativa è già stata intrapresa: una comunicazione al Direttore Generale Azienda Asl Latina Dr. M. Caporossi, al Direttore sanitario Azienda Asl Latina Dr. A. Cordoni ed al Direttore Sanitario presidio ospedaliero Sud Azienda Asl Latina Sede di Formia Dr. P. Montesano per segnalare con forza «l’attuale situazione di difficoltà e di disservizio del Servizio Oncologia del Presidio Ospedaliero Sud, che quotidianamente pazienti e familiari verificano nel ciclo di cure, pur a fronte della professionalità e dell’impegno, per cui si esprimono forte apprezzamento e gratitudine, del personale tutto del Servizio. I punti di precarietà ed inadeguatezza, a livello di dotazione di personale e nel contesto logistico, permangono da tempo e sono ben noti: presenza fissa di un solo medico; persistente ed insostenibile dislocazione sulle due sedi ospedaliere di Gaeta e Formia; mancata continuità assistenziale dovuta alla rotazione settimanale solo nei due giorni di chemioterapia dei medici provenienti da altri presidi. Pur conscio delle problematiche del comparto sanitario pubblico il comitato ritiene inaccettabile il livello di precarietà assistenziale verso una categoria di cittadini già fortemente sanzionata dallo specifico stato, per cui ha sollecitato i responsabili della Asl destinatari della lettera ad adottare, per quanto di competenza, i necessari e dovuti provvedimenti. Il comitato si è altresì dichiarato in attesa di un eventuale riscontro e si è riservato in merito ogni consentita iniziativa»
DI MARIANTONIETTA DE MEO

L’Articolo: ILQUOTIDIANOpag257012015