OCSE Health Data 2009

Data:
30 Luglio 2009

La spesa sanitaria in Italia è sicuramente ricca di sprechi e sappiamo essere in continua crescita nonostante gli sforzi costanti volti a contenere un incremento che risulta inarrestabile. Tuttavia, da un confronto tra i Sistemi Sanitari dei 30 Paesi più ricchi del mondo, appena pubblicato dall’OCSE – Health Data 2009 – emerge un dato chiaro: in Italia si spende in media meno degli altri paesi di confronto, sia per la spesa a carico del Sistema Sanitario Nazionale che per quella che pesa sulle tasche dei cittadini. Nel 2007 – anno di cui sono disponibili gli ultimi dati – l’Italia ha speso per la Sanità l’8,7% del PIL (6,7% a carico dello Stato), a fronte di una media dei Paesi OCSE pari all’8,9% del PIL e soprattutto in confronto ad alcuni Paesi a noi geograficamente molto vicini (in Francia l’11% del PIL, in Germania il 10,4% del PIL). Solo la Spagna ed il Regno Unito spendono per la Sanità meno dell’Italia, anche se la percentuale riferita alla spesa pubblica è maggiore. Questi dati di confronto sono sicuramente molto approssimativi; tuttavia significativo appare il trend di incremento della spesa pro capite nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2007: in Italia la spesa pro capite è aumentata dell’1,9% per anno, a fronte di un incremento medio dei Paesi OCSE del 3,7% l’anno. Questi dati rendono ancora più allarmante l’ipotesi – che si sta affacciando nel confronto tra Governo e Regioni riguardo al prossimo ‘D.L. anticrisi’ – di una possibile sottostima del Fondo Sanitario Nazionale di circa 7 miliardi di euro nel prossimo biennio 2010-2011, con una inevitabile ricaduta negativa sui livelli essenziali di assistenza. Un altro dato assai interessante per la realtà sanitaria italiana è la perdita del primato, peraltro non invidiabile, del numero di medici per 1.000 abitanti, pur rimanendo nelle prime 10 posizioni dei Paesi OCSE. Questo fenomeno va principalmente attribuito alla introduzione del numero chiuso nei corsi universitari di Medicina. Il calo del numero di medici laureati in Italia è iniziato nel 2003 e nel corso del 2007 si sono registrati 6.816 laureati in Medicina a fronte dei 10.439 nel 1990. Questo fenomeno ha portato in molti Paesi (quali ad esempio la Svezia, la Finlandia, l’Inghilterra, gli USA e la Svizzera) ad una carenza di camici bianchi, con la necessità di ricorrere alla importazione di medici stranieri e con la decisione di riprogrammare un aumento dei posti nei corsi di Medicina (in Paesi quali Francia, Canada e USA). Un altro elemento da rimarcare è l’incremento tra i medici delle quote rosa in tutti i Paesi OCSE (in Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria esse superano addirittura il 50%). Anche in Italia la crescita del numero dei medici di sesso femminile è costante, con una percentuale pari al 38,3% nel corso del 2007.

Ultimo aggiornamento

30 Luglio 2009, 03:15

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