Neurochirurgia del Goretti, le novità terapeutiche illustrate in un convegno a Cassino

Data:
6 Ottobre 2014

www.corrieredilatina.it Le possibilità di diagnosi e cura dell’idrocefalo di tipo normoteso sono state illustrate nella giornata di studio inserita nel Programma nazionale di educazione continua in Medicina del Ministero della Salute: ”Parkinson, Alzheimer o Idrocefalo normoteso? Una demenza curabile” che si ètenuta sabato 4 ottobre all’Istituto San Raffaele di Cassino. L’iniziativa scientifica, rivolta ai medici, agli psicologi e ai fisioterapisti delle province di Latina e Frosinone, ha gettato le basi per la creazione di una rete di professionisti sanitari che potranno collaborare tra loro al fine di una corretta e tempestiva diagnosi, e quindi offrire un efficace trattamento delle patologie neurologiche cronico degenerative, che interessano soprattutto la popolazione ultrasessantenne. I componenti del comitato scientifico: il professor Stefano Savino, primario neurochirurgo del Santa Maria Goretti di Latina, il neurochirurgo del Santa Maria Goretti di Latina, GianPaolo Petrella, il professor Luigi Di Cioccio, responsabile scientifico dell’Istituto San Raffaele di Cassino e la dottoressa Maria Francesca De Pandis, responsabile del Centro per la cura e la diagnosi del Parkinson dell’Istituto San Raffaele Cassino, hanno coordinato gli interventi dei numerosi relatori su queste patologie che sono in costante crescita, in diretta relazione all’aumento dell’età media della popolazione.

UNA FORMA DI DEMENZA CURABILE. La giornata di studio ha infatti esaminato tutti i tipi di demenza, anche quelli legati alla malattia parkinsoniana e all’idrocefalo normoteso, quest’ultima una delle poche forme di demenza curabili. Nel dubbio che la persona sia affetta dall’Idrocefalo di tipo normoteso, la prima cosa da fare è eseguire una Tac o una Risonanza magnetica cerebrale, che possono documentare un aumento delle dimensioni delle cavità cerebrali contenenti questo liquido. In seguito è bene sottoporre il paziente a un test neurochirurgico che possa calcolare l’effettiva alterazione del liquor (test di infusione) o simulare gli effetti dell’intervento (test di sottrazione). Questi esami, che possono essere effettuati proprio nel presidio ospedaliero del Santa Maria Goretti di Latina, permettono di poter emettere una diagnosi corretta e consentono di intervenire chirurgicamente nei confronti di chi è affetto da questa patologia, con una prospettiva di guarigione pochi giorni dopo l’intervento e il ritorno a una vita normale in famiglia.

LA COLLABORAZIONE TRA ASL DIVERSE. Accanto all’”Up to date” delle conoscenze anche terapeutiche (farmacologiche e chirurgiche) delle demenze, il convegno ha rappresentato una novità assoluta, costituita dalla collaborazione e dalla sinergia ottenute unendo le competenze di strutture di Asl differenti, di città diverse e di due tipologie di strutture sanitarie, una  privata e l’altra pubblica.

Ultimo aggiornamento

6 Ottobre 2014, 07:35

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