Manuale sull’Audit clinico – strumento della Clinical Governance per migliorare la qualità delle cure
Data:
11 Giugno 2011
Attuare, in tutti gli ambiti del Ssn, una cultura della valutazione, dell’accountability e di una trasparente comunicazione per assicurare l’aderenza della attività clinica alle migliori pratiche disponibili.
Questo l’obiettivo alla base della pubblicazione sul sito del ministero della Salute del manuale sull’Audit clinico – strumento della Clinical Governance per migliorare la qualità delle cure – elaborato in collaborazione con la Fnomceo, l’Ordine dei farmacisti (la Fofi) e la Federazione collegi infermieri (Ipasvi).
Il manuale, corredato da grafici e riferimenti normativi, costituisce una guida metodologica per una corretta esecuzione dell’audit clinico e rappresenta una base perché Regioni e PA possano inserire "l’utilizzo sistematico e continuativo di questo strumento tra gli indirizzi da fornire ai Direttori generali delle strutture sanitarie e ai rappresentanti delle professioni sanitarie," nonché "negli obiettivi di budget".
L’audit clinico è seguito nelle sue quattro fasi di realizzazione.
Primo step è la preparazione, che prevede la scelta del tema, la costituzione del gruppo di lavoro e la definizione dei criteri di comunicazione.
Ma con un’avvertenza: il successo dell’audit è "vincolato alla presenza, per l’area di assistenza scelta, di standard di riferimento, dati affidabili e accessibili e della possibilità di sviluppare interventi di miglioramento".
La seconda tappa – l’esecuzione – comporta la definizione degli obiettivi, la valutazione dell’esistente, la selezione di standard e indicatori di riferimento, l’analisi dello scostamento dalle attese e delle sue cause e la selezione delle raccomandazioni.
L’audit prevede poi la realizzazione di azioni di miglioramento, con la definizione di un sistema per supportare e guidare il cambiamento.
Non deve mancare la valutazione dei risultati e dell’efficacia dei miglioramenti apportati (re-audit).
Questo l’obiettivo alla base della pubblicazione sul sito del ministero della Salute del manuale sull’Audit clinico – strumento della Clinical Governance per migliorare la qualità delle cure – elaborato in collaborazione con la Fnomceo, l’Ordine dei farmacisti (la Fofi) e la Federazione collegi infermieri (Ipasvi).
Il manuale, corredato da grafici e riferimenti normativi, costituisce una guida metodologica per una corretta esecuzione dell’audit clinico e rappresenta una base perché Regioni e PA possano inserire "l’utilizzo sistematico e continuativo di questo strumento tra gli indirizzi da fornire ai Direttori generali delle strutture sanitarie e ai rappresentanti delle professioni sanitarie," nonché "negli obiettivi di budget".
L’audit clinico è seguito nelle sue quattro fasi di realizzazione.
Primo step è la preparazione, che prevede la scelta del tema, la costituzione del gruppo di lavoro e la definizione dei criteri di comunicazione.
Ma con un’avvertenza: il successo dell’audit è "vincolato alla presenza, per l’area di assistenza scelta, di standard di riferimento, dati affidabili e accessibili e della possibilità di sviluppare interventi di miglioramento".
La seconda tappa – l’esecuzione – comporta la definizione degli obiettivi, la valutazione dell’esistente, la selezione di standard e indicatori di riferimento, l’analisi dello scostamento dalle attese e delle sue cause e la selezione delle raccomandazioni.
L’audit prevede poi la realizzazione di azioni di miglioramento, con la definizione di un sistema per supportare e guidare il cambiamento.
Non deve mancare la valutazione dei risultati e dell’efficacia dei miglioramenti apportati (re-audit).
Ultimo aggiornamento
11 Giugno 2011, 08:17
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