LONDRA : Venduto il dna di 13 mila sardi nella banca dati il segreto della longevità vigila il garante perplessita’ degli isolani (da Unione Sarda del 19 luglio 2016)

Data:
19 Luglio 2016

(Unione Sarda) Tiziana life sciences, società quotata alla borsa di Londra che si occupa di sviluppo di farmaci innovativi per il trattamento del cancro e della malattie autoimmuni, ha acquistato per 258 mila sterline (308.884 euro) la banca dati di SharDna.
Fondata nel 2000 da Renato Soru, Shardna per 11 anni ha raccolto dati anagrafici, clinici e genealogici dell’80% degli abitanti di Talana, Urzulei, Seulo, Escalaplano, Ussassai, Baunei, Loceri e Perdasdefogu ricostruendone la mappa genetica e l’albero genealogico a partire dal sedicesimo secolo. Oggi quel materiale rappresenta una delle biobanche più importanti e antiche del mondo. Contiene circa 230.000 campioni biologici di circa 13 mila ogliastrini abbinati con referti medici di famiglia e documenti ufficiali come i certificati di morte, che risalgono a anche a più di 400 anni. Un lavoro lungo e meticoloso realizzato dai dieci dipendenti di SharDna: tre amministrativi, tre informatici, i tre biologi molecolari e un genealogista.

“Questa operazione fornisce l’accesso ad un biorepository unica”, ha commentato Gabriele Cerrone, presidente e fondatore di Tiziana life sciences. “Ora possiamo combinare la potenza massiccia e a basso costo di questo sequenziamento genico di nuova generazione con la serie completa di tecnologie “omiche” (le scienze “omiche” si occupano dello studio di pool di molecole biologiche (come ioni, acidi nucleici, proteine, enzimi) in determinati campioni biologici (per esempio, siero, urine, liquor, saliva, tessuti) (ndr).

Del resto – ha osservato Cerrone – la Sardegna è una delle sole tre regioni del mondo con la più alta percentuale di centenarI.

L’Ogliastra, in particolare, ha una prevalenza di centenari quasi 50 volte quella degli Stati Uniti o del Regno Unito e di due volte superiore a quella di tutta la Sardegna.

LO SCOPO DELL’ACQUISTO – Il patrimonio genetico ha un valore enorme sul piano della ricerca medica e può portare allo studio di nuovi farmaci per curare decine di malattie o prevenirle. E può consentire anche di studiare cure personalizzate partendo dalla storia della famiglia di ogni singolo individuo.

Un’opportunità straordinaria che avrebbe potuto e dovuto portare benefici anche economici alla Sardegna se l’azienda creata da Soru non avesse fatto una brutta fine. Ceduta nel 2009 alla Fondazione San Raffaele per tre milioni di euro, la società è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Cagliari il 27 giugno del 2012.

L’acquisizione di Shardna “rappresenta l’opportunità di studiare una collezione unica di campioni di Dna da una popolazione omogenea e ben caratterizzato,” ha aggiunto Napoleone Ferrara, membro del Comitato scientifico di Tiziana, che ha aperto una filiale italiana in Sardegna, LonGevia Genomics, focalizzata sullo sviluppo della biobanca.

PILI (UNIDOS): “PATRIMONIO SVENDUTO” – “Un’operazione tutta finanziaria ha portato alla svendita del più grande patrimonio genetico della Sardegna nel silenzio delle istituzioni, un colpo letale alla speranza di mettere a frutto in Sardegna quel gran patrimonio di ricerca genetica”, ha denunciato il deputato di Unidos Mauro Pili, secondo il quale il valore della banca dati sarebbe superiore ai 4 milioni di euro.

“IL GARANTE DELLA PRIVACY: VIGILEREMO” – “Per ora la liceità dell’operazione, sul piano formale, c’è tutta. Ma stiamo vigilando e ci riserviamo nuovi interventi”. L’ufficio del Garante della privacy segue la vicenda da tempo. “Simili banche dati – puntualizza il presidente Antonello Soro – possono essere vendute solo a società o enti con fini di ricerca scientifica”. Per questo il Garante tiene aperta l’istruttoria. L’atto di trasferimento della biobanca potrebbe infatti considerarsi inefficace se non verranno fornite precise garanzie sul trattamento dei dati. (Matteo Mascia)

Ultimo aggiornamento

19 Luglio 2016, 16:53

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