Lecce, la moglie muore in clinica – Il marito riduce in fin di vita il primario

Data:
19 Dicembre 2007

LECCE – La moglie era morta da poche ore e lui era sconvolto.
Così è sceso nel garage e ha atteso il medico che l’aveva curata. Con un cacciavite lo ha colpito alla testa convinto che fosse lui il responsabile di quella morte e poi si è fatto arrestare.
Protagonista Donato Ruggero, un anziano di 74 anni di Lecce che adesso è accusato di tentato omicidio per aver ridotto in fin di vita il primario di cardiochirurgia della clinica Città di Lecce, il primo centro cardiochirurgico della Puglia.
L’aggressione è avvenuta nel tardo pomeriggio nel garage della casa di cura.
Giampiero Esposito, 49 anni, sposato e padre di un figlio di 11 anni, è stato colpito all’arcata sopraccigliare destra.
Le sue condizioni, parse subito gravi, sono ulteriormente peggiorate: la punta del cacciavite si è fermata a pochi millimetri dal tronco encefalico causando una emorragia che i colleghi dell’ospedale Vito Fazzi stanno cercando di arginare.
L’aggressore adesso è agli arresti domiciliari.
E’ originario di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, come sua moglie, Maria Ligorio di 75 anni, morta a mezzogiorno in terapia intensiva dopo 50 giorni di ricovero.
Il presidente del Gruppo romagnolo Villa Maria (di cui fa parte Città di Lecce hospital), Ettore Sansavini, ha espresso in una nota “sconcerto per la brutale aggressione “assolutamente ingiustificabile”.

Ultimo aggiornamento

19 Dicembre 2007, 11:53

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