Le proteste contro il divieto ai corsisti della formazione specifica in medicina generale di partecipare al concorso per le scuole di specializzazione

Data:
27 Luglio 2020

25 luglio 2020

Egregio Presidente Righetti,

Siamo due medici neoabilitati iscritti all’Ordine di Latina (ci siamo firmati in fondo alla mail) e scriviamo in quanto vincitori di borsa del corso di formazione specifica in medicina generale (CFSMG) nella Regione Lazio, in attesa dell’inizio del primo anno (ancora non iniziato a causa del Covid), per porLa al corrente di quella che è, a nostro parere, un’ingiustizia che stiamo subendo da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca.

Con l’uscita del bando SSM 2020 (in data 24/07/2020), è stata ufficializzata da parte del MUR l’attuazione di un provvedimento ostativo nei confronti dei medici in possesso di borsa del CFSMG impedendo a questi ultimi di partecipare al concorso per le SSM, a meno che questi non abbiano già terminato il suddetto corso o rinunciandovi, appellandosi alla legge 28 dicembre 2001, n.448 e in particolare all’art. 19, comma 12, formalizzando una disparità di trattamento per i candidati al concorso per le SSM in quanto tale incompatibilità non ha compreso anche i medici già in possesso di borsa SSM che potranno partecipare al concorso senza dover rinunciare alla borsa in loro possesso. Abbiamo pensato, oltre a fare ricorso al TAR insieme a centinaia di altri colleghi nella nostra stessa situazione (sperando che quest’ultimo si pronunci in tempi brevi, visto che il termine di scadenza entro il quale doversi iscrivere al concorso è fissato per il 6 agosto 2020), di mandare via mail, ad esponenti politici del Parlamento della Repubblica Italiana, il messaggio che le riportiamo in basso tra virgolette (scritto insieme ad alcuni altri nostri colleghi nella stessa situazione), nella speranza che possano rendere di dominio pubblico questa problematica e annullare l’attuazione di un provvedimento ingiusto, basato, tra l’altro, su di una legge mai fatta rispettare nei concorsi dei precedenti 18 anni (successivi alla sua entrata in vigore). Allo stesso modo, in veste di Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Latina, abbiamo pensato di farle presente questa nostra iniziativa e la problematica in questione, con la speranza che possa, qualora ritenesse giusta la nostra causa, aiutarci a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli organi competenti, con l’unico fine di permetterci di partecipare ad un concorso senza dover rinunciare ad un contratto già in nostro possesso, cosa che non ci risulta essere mai accaduta nella storia dei concorsi in Italia.

Inoltre, ci teniamo a precisare anche che, per quanto riguarda noi del primo anno del corso MMG, essendo il corso non ancora iniziato ed essendo l’inizio dello stesso previsto a settembre, qualora dovessimo rinunciare per accettare la borsa SSM, comunque lo scorrimento (ancora aperto per 60 giorni dall’inizio del corso) permetterebbe di non perdere la borsa. Quindi, per quanto ci riguarda, il provvedimento ostativo, motivato dalla necessità di limitare le borse perse, ci sembra oltremodo fuori da ogni logica.

Questo è il testo della mail che stiamo mandando ai parlamentari:

“Onorevole (nome del parlamentare), 

siamo un gruppo di medici neoabilitati secondo l’Art.102 del decreto-legge n.18 del 17.3.20 e risultiamo vincitori di borsa del corso di formazione specifica in medicina generale (CFSMG) al primo anno, ancora non cominciato a causa di ripetuti rinvii per l’emergenza da COVID-19.

Le scriviamo per condividere con Lei ciò che noi e centinaia di altri colleghi che si trovano in una situazione simile alla nostra stiamo subendo in conseguenza dell’attuazione di un provvedimento del MUR che ci impedisce di partecipare al concorso per le scuole di specializzazione in medicina (SSM), nella speranza che quella che possiamo definire la “legittimazione da parte di un organo dello Stato di un’ingiustizia” possa essere resa di dominio pubblico e non rimanga esclusiva di pochi.

In Italia ogni anno un medico neolaureato ha di fronte a sé due strade per proseguire la propria formazione post-laurea: il concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione in medicina (SSM) ed il concorso regionale per l’accesso al corso di formazione specifica in medicina generale. 

Fino all’anno scorso non vi era alcuna incompatibilità per un medico vincitore di una borsa di medicina generale a partecipare al test per l’accesso alle SSM, e al contempo era consentito (come lo è tutt’ora) ad un medico già in possesso di una borsa SSM di partecipare al concorso per l’accesso al corso di formazione specifica in medicina generale oppure ritentare il concorso SSM con l’obiettivo di cambiare scuola e quindi specialità; in tutti questi casi, in caso di vittoria del nuovo concorso, il medico vincitore della nuova borsa avrebbe abbandonato la precedente, che quindi sarebbe andata persa nella maggior parte dei casi, in particolare nel caso di un medico già in possesso di borsa SSM, vincitore di un secondo concorso SSM. Il fenomeno delle borse perse ha sempre suscitato molto clamore all’interno dell’ambiente, ma provvedimenti seri ed efficaci, per far fronte a ciò, non sembra siano mai stati presi negli anni addietro.

Con l’uscita del bando SSM 2020 (in data 24/07/2020), con l’intento, probabilmente, di arginare questo fenomeno (a nostro parere diversa, forse più semplice e più egualitaria, sarebbe potuta essere la strada da intraprendere a tal fine -ne riportiamo un esempio alla fine di questa mail-;), il MUR ha deciso di negare la possibilità di partecipare al prossimo concorso SSM soltanto ai medici già in possesso di una borsa per il corso di medicina generale, a meno che questi non abbiano già terminato il corso oppure rinuncino alla borsa in loro possesso. A tal proposito, il bando recita: “VISTA la legge 28 dicembre 2001, n.448 e in particolare l’art. 19, comma 12, nella parte in cui, al fine di garantire la finalizzazione delle risorse già investite nella formazione dei medici assicurando la conclusione dei percorsi formativi già avviati e per frequentare i quali il discente percepisce annualmente uno specifico emolumento, dispone che: < Il medico che si iscrive ai corsi di formazione specifica in medicina generale, previo svolgimento di regolare concorso, può partecipare successivamente, a fine corso o interrompendo lo stesso, ai concorsi per le scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia per il conseguimento dei titoli di specializzazione riconosciuti dall’Unione europea >. Da ciò si evince come tale impedimento sia stato attuato soltanto verso i medici in possesso della borsa del CFSMG non includendo anche coloro già in possesso di borsa SSM che potranno riprovare il concorso senza essere obbligati a rinunciare alla borsa in possesso. Sembra chiara la disparità di trattamento che noi medici del CFSMG stiamo subendo, applicando la legge 28 dicembre 2001 n.448, come mai successo nei concorsi dei precedenti 18 anni. Inoltre, non ci sembra sia mai accaduto nella storia dei concorsi pubblici italiani che un candidato, soltanto per poter partecipare ad un concorso, abbia dovuto rinunciare ad una qualsiasi forma di contratto già in proprio possesso. Infine, ci teniamo anche a precisare che, almeno per quanto riguarda noi del primo anno del corso MMG, essendo il corso non ancora iniziato ed essendo l’inizio dello stesso previsto a settembre, qualora dovessimo rinunciare per accettare la borsa SSM, comunque lo scorrimento (ancora aperto per 60 giorni dall’inizio del corso) permetterebbe di non perdere la borsa. Quindi, per quanto ci riguarda, il provvedimento ostativo, motivato dalla necessità di limitare le borse perse, ci sembra oltremodo fuori da ogni logica.

In riferimento ad un’eventuale soluzione a cui si faceva riferimento in parentesi precedentemente: invece di escludere ingiustamente solo un determinato gruppo di candidati dal concorso, sarebbe opportuno programmare per gli anni a venire di far coincidere la data del test SSM con quella del test per CFSMG o, in alternativa, fare un unico test di modo che, non essendoci alcuno spazio temporale tra un concorso e l’altro, tutti concorrerebbero per entrambi, scegliendo poi, in base al punteggio e alla preferenza, la strada da intraprendere, iniziando così a porre rimedio alla perdita di borse e quindi soldi pubblici e a limitare la durata della proroga degli scorrimenti delle graduatorie di ambedue i concorsi.

In un momento di crisi come questa, in cui a più riprese siamo stati definiti “eroi”, quanto sopra descritto dimostra la differenza tra ciò che viene dichiarato pubblicamente e ciò che nella realtà viene applicato. Nel nostro caso si sta rendendo legittima la disparità di trattamento tra candidati ad un concorso pubblico, negando a dei medici la possibilità di accedere ad un concorso finalizzato alla propria specializzazione facendo valere una legge (di dubbia costituzionalità) mai rispettata per ben 18 anni.

Insieme a centinaia di colleghi che si trovano nella nostra situazione stiamo valutando la possibilità di fare ricorso al TAR, tutto ciò nella speranza di ottenere una risposta in tempi brevi, dato che il termine per l’iscrizione al concorso è fissato per il 6 agosto 2020.

Riteniamo che però ciò non basti, perché non è possibile che provvedimenti di tale importanza e gravità vengano attuati senza un minimo di consapevolezza e considerazione degli effetti, è per questo motivo che Le chiediamo, gentilmente, di prendere in considerazione questa problematica e di avviare le iniziative e le interlocuzioni che ritiene più opportune affinché questa possa essere resa di pubblico dominio, auspicando in una sua risoluzione.

La ringraziamo per l’attenzione.

Cordiali saluti”

Sperando possa farsi causa di questa nostra problematica, la ringraziamo.

Distinti Saluti.

Dr. Signore Giovanni

Dr. Testa Marco

Ultimo aggiornamento

27 Luglio 2020, 10:08

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