LAVARSI LE MANI, 30 SECONDI PER “VACCINARSI” CONTRO INFLUENZA ed EBOLA (comunicato stampa Federspev)

Data:
20 Ottobre 2014

I consigli della Feder.S.P.eV. (Federazione sanitari pensionati e vedove) per la VII Giornata mondiale della Pulizia delle Mani

“Acqua e sapone sono il ‘vaccino’ più semplice, economico, pratico contro l’influenza stagionale, il raffreddore e anche il virus dell’Ebola. Basta lavarsi le mani almeno 30 secondi più volte al giorno, utilizzando rigorosamente acqua e sapone”. Lo ricorda Michele Poerio, presidente nazionale Federspev con oltre 20 mila iscritti, in occasione della VII Giornata Mondiale della Pulizia delle Mani, che si celebra oggi in tutto il mondo.

“Le ricerche sul tema – spiega Michele Poerio – registrano appena un 13% di persone che si rifiutano di mangiare se prima non hanno lavato le mani. Troppo poche. Mancano una corretta informazione e un’adeguata sensibilizzazione, iniziando dai genitori e dai bambini. La scuola, fino dalla materna e dal nido, può giocare un ruolo importante, così come i pediatri di famiglia”.

“In un centimetro quadrato di pelle di una mano – prosegue il Presidente Nazionale – possono annidarsi oltre 1.000 batteri, che possono sopravvivere fino a 3 ore, duplicandosi rapidamente ogni 20 minuti perché crescono a una temperatura di 37°, la stessa del corpo umano. Dalle mani sporche batteri e virus si trasferiscono sul corpo causando infezioni della pelle o penetrano nell’organismo, scatenando infezioni anche gravi. Ma possono anche finire sul cibo e nelle bevande ogni volta che mangiamo. Chi lavora in ufficio, poi, può entrare in contatto addirittura con 10 milioni di batteri al giorno”.

“Lavarsi bene le mani, dunque – invita Poerio – almeno per 30 secondi con acqua e sapone. In questo modo si riduce di 10 volte il numero di batteri presenti sulla loro superficie, ma anche l’incidenza di malattie scende del 30-50%. Attenzione, però, ad asciugarle bene dopo averle lavate, perché le mani umide trasferiscono mille volte di più batteri rispetto a quelle asciutte”.

“Lavare le mani è, quindi, un’ulteriore difesa contro l’influenza e i malanni di stagione, ma ancheper fermare la diffusione di altri virus, compreso l’Ebola – conclude il presidente della Federazione Sanitari -. Si pensi che l’Unicef sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione sull’Ebola nei Paesi colpiti, lavorando anche su questo aspetto. Del resto, l’OMS certifica che nel 2013 quasi 1.000 bambini al giorno sotto i 5 anni di età sono morti nel mondo per malattie diarroiche a causa della mancanza di acqua potabile e servizi igienici di base”.

Ultimo aggiornamento

20 Ottobre 2014, 06:38

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