Il fabbisogno di medici indicato dal Ministro della salute è eccessivo (10.748) mentre in rapporto sono pochi i circa 5 mila contratti di specializzazione a fronte di circa 10 mila studenti immatricolati. Ribadita l’utilità della selezione in ingresso.

Data:
28 Giugno 2013

Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha comunicato che il numero di posti assegnati alle facoltà di medicina è complessivamente di 10.748 (inclusi quelli riservati agli studenti stranieri) a fronte di un fabbisogno di 11.923 unità e ha rimarcato con soddisfazione che il divario è diminuito.
Ma, secondo il segretario generale Fnomceo Luigi Conte, il fabbisogno indicato è sicuramente eccessivo: «stranamente, proprio le Regioni che hanno il maggior tasso di medici come Lazio, Campania e Veneto hanno manifestato fabbisogni elevatissimi, ma non tengono conto di parametri come il tasso di disoccupazione o sottoccupazione medica».
Conte rileva un continuo aumento del numero di iscrizioni a medicina, mentre stiamo uscendo a fatica da una condizione di pletora medica: «la piazza chiede l’abolizione dell’esame di ammissione, ma noi siamo preoccupati perché nel nostro Paese si stanno realizzando forme di bypass delle modalità di selezione e ingresso nelle facoltà.
Riteniamo invece che la selezione in ingresso sia un elemento qualificante per avere gli studenti migliori e una professione migliore.
E i dati dimostrano che, da quando la selezione d’ingresso esiste, più del 70% degli studenti finisce il corso di laurea nei tempi giusti».
Il ministro Carrozza ha fornito anche un altro dato: «il numero di contratti attribuiti annualmente per le specializzazioni si è attestato, negli ultimi anni, su circa 5 mila contratti a fronte di circa 10 mila studenti immatricolati».
Anche queste cifre preoccupano il segretario generale Fnomceo, che vi legge un elemento di criticità.
«In Italia – afferma – non abbiamo carenza di medici, ma di specialisti.
Se non ci saranno interventi correttivi, i contratti di iscrizione alle scuole di specializzazione potrebbe addirittura scendere a 2.800 (oltre alle scuole di formazione di medicina generale che vengono finanziate dalle Regioni).
Paradossalmente tra qualche anno, a fronte di un numero elevato di medici, ci troveremo a dover importare specialisti da altri Paesi».

Ultimo aggiornamento

28 Giugno 2013, 07:15

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