Formia, Consiglio comunale all’unanimità: “Asl e Regione garantiscano la sanità locale, e realizzino il policlinico del Golfo”

Data:
12 Novembre 2014

www.h24notizie.it Consiglio comunale straordinario, un solo punto all’ordine del giorno e unanimità per la sua approvazione. Così doveva essere e così è stato, troppo importante vista la situazione il tema della sanità, per dividersi. Il Consiglio comunale di Formia si è riunito ieri, lunedì, per sottoscrivere un documento da sottoporre al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al direttore dell’Asl di Latina Michele Caporossi, per tramite del sindaco. Solite le richieste, finora inascoltate. Anzitutto personale e strumentazioni adeguate all’ospedale Dono Svizzero di Formia, confermato solo pochi giorni fa come distretto di emergenza e assistenza di primo livello dalla Regione Lazio.

Poi la realizzazione del Policlinico del Golfo che resta, ad oggi, nonostante le promesse da campagna elettorale del governatore Nicola Zingaretti, solo un progetto nel cassetto. Vincolato, come si è ripetuto anche in Consiglio, dal commissariamento della sanità laziale, quella col debito pubblico maggiore d’Italia. E allora solo dal rientro del debito, previsto da Zingaretti nel 2015, si potrà revocare il commissariamento e programmare nuovi investimenti con la massima libertà di scelta.

A relazionare sul punto ci ha pensato il presidente della commissione Sanità Maria Antonietta De Meo, che ha ricordato come anzitutto “sia cambiato il modello di offerta sanitaria, che deve realizzarsi concependo l’ospedale per la sola gestione dei casi gravi. Tutto il resto dovrebbe essere curato al di fuori dell’ospedale”. Concetto ribadito dal consigliere Udc Amato La Mura, con una riserva: “Finalmente si discute di percorsi assistenziali. Togliamoci la testa la vecchia immagine ed entriamo nella sanità nuova. Superata la vergogna delle macroaree. Sono però preoccupato perché siamo usciti dalla macroarea Roma per entrare in quella di Latina”. Più complesso il probelma per Salvatore Forte, secondo cui “va ripensato il modello di gestione che non sia regionalizzato”.

Nicola Limongi, che ieri è tornato in Consiglio comunale, concordando una sorta di turn-over con Maurizio Costa, ha rotto il clima di concordia ricordando un passaggio del programma elettorale del sindaco: “Si agirà per la realizzazione del policlinico del Golfo come principale strumento per assicurare il diritto alla salute. Il policlinico è già previsto… L’amministrazione si impegna ad ottenere gli ambulatori specialistici…” Vorrei sapere a che punto sta questo policlinico del Golfo”. Altrettanto preoccupato Sandro Zangrillo che, nel lanciare un segnale distensivo nei confronti del sindaco, dopo le ultime tempestose settimane, gli ha riconosciuto fiducia nel fare sentire la voce della comunità “affinchè non venga portato a termine il progetto di smantellamento della sanità locale”.

Infine le parole del Primo cittadino: “Io credo che alla nostra discussione manchino alcuni tasselli, una conoscenza comune dell’atto aziendale che non è nelle nostre possibilità. Sarà presentato domani ufficialmente. Successivamente, conferenza dei sindaci e in quella sede prenderemo atto delle scelte fatte in ambito provinciale. Ma a noi manca anche un altro tassello: la Regione Lazio è commissariata dal Ministero dell’Economia e il commissario dell’Economia che non capisce nulla di Sanità, dice che finché non rientriamo nella gestione ordinaria, loro impediranno qualunque operazione ecceda la normale amministrazione. Il lavoro che sta facendo Zingaretti è di pareggiare il bilancio entro il 2015 per avere poi la libertà delle scelte nella programmazione che fino a quel momento non sarà possibile. Per la verità questo debito si è accumulato nella gestione di molte decine di anni. Stabilire le responsabilità sarebbe uno sforzo inutile a questo punto. Ma da quando Zingaretti è stato eletto, il debito che ogni anno si riproduce sfiora il miliardo di euro. Entro il 2015 sarà azzerato e il Ministero consentirà alla Regione di riprogrammare la Sanità. Questa ha un livello di indebitamento non più compatibile.

Secondo: ne ha accennato il consigliere Zangrillo: l’Università di Latina e l’istituzione della facoltà di Medicina, sta comportando un peso enorme per la sanità provinciale. L’università è totalmente a carico della Regione e dell’Asl. Ma una provincia come Latina aveva davvero bisogno di una università di Medicina? A venti minuti di treno da Roma? Questa scelta l’ha fatta l’allora governatore Storace e quella fu una scelta sbagliata e dobbiamo prenderne atto. L’università non è che si fa carico della richiesta assistenziale. Gli interessa l’attività didattica, non si fa carico del pronto soccorso, delle cardiologie. Quelli li paghiamo noi. Penso che noi quando lanciamo l’allarme all’opinione pubblica stiamo distruggendo la sanità del territorio, mentre non comprendiamo la situazione. Tutti siamo sempre d’accordo che ci vuole più sanità e ospedali attrezzati. Ma non basta, occorre anche dire dove si prendono le risorse, a chi toglierle, a chi darle. Stiamo lavorando molto con la consigliera De Meo anche attraverso incontri con la direzione generale. Il nostro impegno è quello di far entrare Formia nella qualifica di ‘Dea’ di primo livello. Neanche Cassino è ‘Dea’. Ci sono solo Formia e Frosinone. Il Dea è il prerequisito per iniziare ad avere ciò che chiediamo. Senza questo presupposto, non avremmo potuto chiedere nulla. Anche le operazioni che stanno facendo sull’asse Terracina-Fondi, non sono più tanto finalizzate ad ottenere una pari organizzazione per il cosiddetto Terzo Polo, sono molto di più oggi orientati a fare un polo meridionale insieme a noi. Fondi e Terracina non li abbiamo più in concorrenza. Un altro grande risultato.

Anche la storia del policlinico del Golfo: credo che nel 2015, se la Regione rientra nel deficit, la questione si pone e noi la porremo. Faccio io una domanda: quando la Polverini ha eliminato il policlinico, se non sbaglio, c’era un consigliere regionale e non mi pare che nessuno di voi (Udc, ndr) abbia detto nulla. Per quanto riguarda la rimodulazione del budget e l’organizzazione dei dipartimenti, la scelta dell’Asl è di avere dipartimenti verticali che interessano l’intera azienda. Il punto è che l’organizzazione dipartimentale prescinde dalle responsabilità territoriali. Il dipartimento mette insieme servizi e li coordina nel raggiungimento degli obiettivi. Quando saremo chiamati, io porterò l’ordine del giorno. La battaglia continua anche con una serie di piccole o grandi questioni che dobbiamo risolvere insieme alla direzione sanitaria. Credo che questo atto aziendale significhi un passo avanti su tante cose e fa i conti con le risorse attuali”.

Ultimo aggiornamento

12 Novembre 2014, 07:44

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