Droghe. La Cocaina è la più consumata in Italia. Lo dice il primo studio mondiale che ha analizzato i reflui urbani (da quotidianosanita.it del 23 ottobre 2019)

Data:
24 Ottobre 2019

Lo studio ha utilizzato il metodo messo a punto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri nel 2005, che consiste nell’analisi dei metaboliti urinari delle droghe d’abuso nei reflui urbani e nella successiva stima dei consumi nella popolazione. 

LO STUDIO

23 OTT – La Cocaina, è la droga, tra quelle misurate, più consumata in Europa occidentale e del sud (Svizzera, Inghilterra, Belgio, Olanda, Spagna, Italia) e in Sud America. La Metamfetamina, sebbene con consumi più contenuti rispetto alla cocaina, è la droga prevalente in alcuni paesi dell’est Europa (Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania dell’est), ed ha consumi molto elevati ed in crescita in USA, Canada e soprattutto Australia. L’Amfetamina è utilizzata prevalentemente in Belgio, Olanda, Germania e alcuni paesi Scandinavi (es. Finlandia). Infine l’Ecstasy non prevale in nessun paese analizzato ma i consumi risultano in crescita dal 2011 al 2017 in quasi tutte le città studiate.

Sono alcuni dei risultati del più esteso studio sul consumo di droghe d’abuso effettuato a livello mondiale viene pubblicato oggi sulla prestigiosa rivista scientifica Addiction. Dal 2011 al 2017 sono stati misurati i consumi di cocaina, amfetamina, metamfetamina ed ecstasy in 120 città di 37 paesi di Europa, USA, Canada, Sud America e Australia, con più di 60 milioni di persone coinvolte.

 “La metodologia applicata – aggiunge Ettore Zuccato, dell’Istituto Mario Negri  – si è confermata in grado di fornire stime oggettive e dirette dei consumi di droghe a livello di popolazione. Le numerose applicazioni disponibili hanno infatti dimostrato che questo metodo è in grado di fornire regolarmente dati più aggiornati rispetto alle indagini epidemiologiche effettuate a livello nazionale a cadenza annuale o biennale”.

Lo studio è stato materialmente condotto dallo SCORE network (www.score-network.eu), una rete di gruppi di ricerca europei nata nel 2010 sotto la guida dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell’Istituto Norvegese per la Ricerca sulle Acque (NIVA), con il supporto dello “European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction” (EMCDDA), l’agenzia Europea che si occupa di tossicodipendenze.

Ultimo aggiornamento

24 Ottobre 2019, 18:13

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