DECRETO LORENZIN: Fimmg Lazio, assunzione di responsabilità politica sulla volontà di non coprire più le spese sanitarie, dimissioni per gli esperti che hanno steso le linee guida (da FIMMG 8 febbraio 2016)

Data:
8 Febbraio 2016

L’ospedale che chiede una batteria di esami a ventaglio è appropriato? La Tac della colonna in ospedale è appropriata? I cittadini andranno in PS a farla? Il medico ospedaliero per medicina difensiva la effettuerà o si mette a rischio denuncia? Di tutto questo cosa ne pensano i giudici? Sappiamo però che essi rispettano il nostro Codice Deontologico infatti afferma la Corte di Cassazione con la Sentenza 4 marzo 2011, n. 8254 della IV Sezione penale:”Nel praticare la professione medica (….) il medico deve, con scienza e coscienza, perseguire un unico fine: la cura del malato utilizzando i presidi diagnostici e terapeutici di cui al tempo dispone la scienza medica, senza farsi condizionare da esigenze di diversa natura, da disposizioni, considerazioni, valutazioni, direttive che non siano  pertinenti rispetto ai compiti affidatigli dalla legge ed alle conseguenti relative responsabilità’

Aggiunge la Corte:

”…lo stesso sistema sanitario, nella sua complessiva organizzazione, è chiamato a garantire il rispetto dei richiamati principi, di guisa che a nessuno è consentito di anteporre la logica economica alla logica della tutela della salute, né di diramare direttive che, nel rispetto della prima, pongano in secondo piano le esigenze dell’ammalato. ”

L’ appropriatezza clinica, l’unica che il medico riconosca, è prestare la propria opera al paziente giusto, nel modo giusto, al momento giusto, ma le condizioni di erogabilità dell’odontoiatria previste nel decreto sono nell’adulto le condizioni di basso reddito con caratteristiche di marginalità ed esclusione sociale, ovvero riguarda i poveri cittadini
italiani ormai ridotti a frequentare la Caritas, (anche se è vero che secondo una recente ricerca ben il 28,3% degli italiani versa in condizioni di povertà) per cui le condizioni di erogabilità, spacciate con eufemismi decisamente non appropriati, nulla hanno a che spartire con l’appropriatezza clinica, (peraltro dalla gratuità è escluso il costo del manufatto protesico o ortodontico), meglio sarebbe stata una assunzione di responsabilità politica chiara rispetto alla volontà di non coprire più le spese sanitarie per l’odontoiatria, piuttosto che riversare su una relazione di fiducia la prescrizione o meno di una prestazione con tutte le sue conseguenze che pagano medici e pazienti, i primi sottoposti ad ingiuste pressioni fino alle minacce, quando anche come si legge sulla stampa, aggressioni fisiche, i secondi convinti di essere ormai abbandonati da tutti.
In un Paese che ignora, vessa e maltrattra i suoi medici per finalità in fin dei conti neanche troppo nascoste in quanto solo i medici sono rimasti a fungere da baluardo per un SSN equo e universalistico questo decreto può rappresentare la fine della corsa.

Nello specifico si vorrebbe capire la discrasia esistente in politica sul concetto di prevenzione, afferma infatti il sottosegretario alla salute De Filippo in una intervista a Quotidiano sanità che è essenziale identificare precocemente i soggetti che possano sviluppare malattie metaboliche, ci si chiede come, visto che lo screening del colesterolo si fa a partire dai 40 anni, peraltro con un  concetto quinquennale di rivalutazione, di cui non si conoscono evidenze scientifiche ma solo il suo utilizzo in USA secondo tale standard nelle assicurazioni private.

In sintesi si sono intaccate leggi preesistenti di tutela del malato, come le esenzioni per patologia o le esenzioni in gravidanza, si cammina disinvolti sulla testa dei medici tutti, si crea confusione negli studi e si allungano le liste di attesa, si intacca il già scarno portafoglio familiare, non si ascoltano i giudici; chiedere le dimissioni degli autorevoli esperti che hanno scritto il decreto è davvero il minimo.

Stiamo lavorando per riuscire a capire le innumerevoli sfaccettature applicati e che il decreto determina in relazione alle esenzioni per patologia, al follow up di terapie croniche, alla preparazione per esami contrasto grafici ed endoscopici, alla gravidanza, alle allergie. Ma mentre ci lavoriamo e ne troviamo di più siamo increduli e ci viene da pensare che forse non abbiamo capito noi il metodo, perché sarebbe una cosa inaudita se le nostre valutazioni fossero esatte.

Significherebbe che nessuno si è posto il problema dell’ impatto che tale misura così proposta avrebbe comportato sulla salute degli italiani e sulla credibilità dei medici. Confermiamo tutte le nostre valutazioni ma per amor patrio speriamo che siano sbagliate. Rimane l’amarezza di vedere la Regione Lazio inerte, nonostante li avessimo avvertiti per tempo dei problemi. Anche qui ne parleremo a tempo debito. Non aver avuto neanche una risposta circa i problemi che sollevavamo, derubricando il tutto a mero fatto informativo, testimonia molte cose, la prima delle quali è la prevalenza della ragion di stato rispetto alla ragione dei cittadini e dei medici, pur sbagliate che possano essere. Così non si va da nessuna parte.

La Segreteria Regionale FIMMG Lazio

La Segreteria Provinciale di Frosinone

La Segreteria Provinciale di Latina

La Segreteria Provinciale di Rieti

La Segreteria Provinciale di Roma

La Segreteria Provinciale di Viterbo

Ultimo aggiornamento

8 Febbraio 2016, 19:29

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