Covid 19, valutazione malati a casa, prescrizione terapie e direzione Usca. Il ruolo delle cure primarie nella fase 2

Data:
20 Aprile 2020

da Doctor33 del 17 aprile 2020

medici di famiglia rivendicano un ruolo chiave nella fase 2: seguire a distanza i malati Covid-19 tenuti a casa, integrare il monitoraggio delle Unità speciali di continuità assistenziale, prescrivere antivirali ed antimalarici autorizzati dall’Agenzia del farmaco e se necessario interagire con le farmacie ospedaliere.
Le richieste fanno parte di un documento che Fimmg ha inviato al ministro della Salute e di una “rivoluzione della medicina generale”, così la chiama il segretario nazionale Silvestro Scotti, per gestire la fase endemica del virus. Una fase che seguirà la ripresa lavorativa, e che il ministro Roberto Speranza va preparando per gradi. Si parte in questi giorni con l’approvazione dei test sierologici che dovranno affiancarsi ai tamponi. Solo una volta scoperto che ha anticorpi Igg positivi al virus, niente Igm e tampone negativo un soggetto si considererà guarito, immunizzato ed arruolabile per lavorare. Gli ex infettivi con “patente di immunità” potrebbero essere i primi a recarsi al lavoro almeno là dove si stenta ad uscire dalla conta dei nuovi infetti.

Nel frattempo, in tutte le regioni va aumentando il numero dei tamponi effettuati per accertare se la malattia è in corso. Sono intorno a 9 mila i test medi giornalieri in Lombardia, 2500 in Campania (a regime 3 mila). In Veneto, prima regione ad inaugurare la fase di riapertura, l’obiettivo della prossima settimana è 13 mila tamponi al giorno. L’Emilia Romagna agisce per categorie e ha quasi completato l’esame dei dipendenti della sanità; la Toscana è sui 3500 tamponi al giorno, il Sud sta un po’ indietro ma non c’è regione dove non si stia lavorando a regime. L’Abruzzo ha superato da un po’ i 20 mila tamponi su 1,3 milioni di abitanti, la Puglia sfiora i 30 mila la Sicilia supera i 35 mila, il Lazio va verso gli 80 mila. Sul fronte dei test sierologici qualche regione è andata un po’ avanti, come il Lazio che ha deliberato la commercializzazione e attraverso il privato è pronto a veder offrire i dosaggi di anticorpi. Persino i comuni scattano in avanti e Milano parte senza attendere la Lombardia accordandosi con l’ospedale Sacco per screenare i 4 mila dipendenti dell’azienda dei trasporti.
Per la fase 2, come già accennato, si fanno avanti i medici del sindacato maggioritario, garanti di un sistema di cure unitario, per pazienti non gravi gestibili a casa a un curante che li conosce. «Mettere in mano ai medici di famiglia la gestione dei contagiati non gravi semplifica tutto», sintetizza Scotti. Una premessa: in questi giorni si vanno intensificando gli incontri congiunti tra Fimmg, Fnomceo e Farmindustria. Tema: garantire accesso alle terapie a tutti i pazienti che in Italia ne hanno bisogno, dare continuità all’Ecm e mantenere l’informazione scientifica. Obiettivo degli incontri è anche meglio definire “il ruolo dei medici di famiglia nella prevenzione e nella ricerca farmaceutica attraverso la loro esperienza con studi osservazionali e di real world evidence, a beneficio dei pazienti”.
Su questo sfondo, si staglia la richiesta dei mmg di prescrivere idrossiclorochina ed altri farmaci agli infettivi non ospedalizzati e di poter indirizzare loro le Unità speciali di continuità assistenziale equipaggiate per le visite a casa ai malati. Il documento anticipato da Ansa specifica come si potrebbe utilizzare un’app israeliana che con un video-selfie fornisce in tempo reale saturazione e frequenza cardiaca e respiratoria del paziente a casa.

I medici di famiglia chiedono inoltre di interloquire con le farmacie ospedaliere per l’approvvigionamento dei farmaci consentiti da Aifa per i trattamenti territoriali. Scotti ricorda che di un paziente con virus trattato sulla base delle linee guida Aifa, il medico di famiglia conosce se è cronico, di quali eventuali altre malattie soffre, i tempi di monitoraggio richiesti da queste ultime, le possibili reazioni avverse. E che oltre 45 milioni dei 235 destinati dalla Finanziaria 2020 alle Asl per l’acquisto di diagnostica portatile per gli studi dei Mmg nel decreto “salva-imprese” saranno destinati all’acquisto di saturimetri da collegare da casa con lo studio del medico.

Mauro Miserendino

Ultimo aggiornamento

20 Aprile 2020, 01:20

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