5 novembre 2017

Subject: Richiesta incontro per tutela categoria
Alla cortese attenzione della presidenza OMCeO

Oggetto:Richiesta tutela categoria

Egregi colleghi, Mi chiamo Nicola Pescetelli, collega iscritto presso l’ordine dei medici di Frosinone iscrizione albo numero 4183.

Chiedo compatibilmente con i vostri impegni un incontro per discutere di una problematica inerente la retribuzione minima.

Problematica che i colleghi neolaureati stanno affrontando da soli da molto tempo.

Scrivo per conto di moltissimi colleghi neo abilitati e non(più di 500 colleghi ad oggi), che prestano svariati servizi, pivati o in regime convenzionato come medici su ambulanze o auto mediche con i vari sistemi di emergenza ed urgenza territoriali presenti sul territorio nazionale in regime di libera professione.

Il motivo di tale missiva è quella di esporre l’incresciosa problematica riguardante il compenso sulle prestazioni effettuate in regime di 118 e o presidi medici che le attuali politiche regionali stanno attuando, demandando sempre più a soggetti privati l’affidamento della copertura di tale servizio previa vincita di appalto pubblico con assegnazione al ribasso a prezzi concorrenziali.

Tutto questo comporta un compenso orario per il medico, che oscilla in alcune regioni, come il Lazio, per una prestazione 118 con una media di 18 euro lorde orarie che contrasta con lo stipendio base di un collega assunto direttamente dalla Regione che oscilla intorno alle 35 euro orarie, mentre si raggiungono retribuzioni ben più basse (anche 12 euro lorde orarie in taluni casi) per presidi medici non complessi.

Visto che:

Il tariffario minimo per la categoria medica è stato abolito con il “decreto Bersani” inerente la liberalizzazione delle professioni.

Tenuto conto dell’art. 54 del codice deontologico:

“‘Esercizio libero professionale. Onorari e tutela della responsabilità civile.Il medico, nel perseguire il decoro dell’esercizio professionale e il principio dell’intesa preventiva, commisura l’onorario alla difficoltà e alla complessità dell’opera professionale, alle competenze richieste e ai mezzi impiegati, tutelando la qualità e la sicurezza della prestazione.

Il medico comunica preventivamente alla persona assistita l’onorario, che non può essere subordinato ai risultati della prestazione professionale.

In armonia con le previsioni normative, il medico libero professionista provvede a idonea copertura assicurativa per responsabilità civile verso terzi connessa alla propria attività professionale.

Il medico può prestare gratuitamente la propria opera purché tale comportamento non costituisca concorrenza sleale o sia finalizzato a indebito accaparramento di clientela.”

Constatando: la costante precarizzazione che le regioni e le ditte convenzionate cercano di creare nella nostra professione, per ottenere manodopera a basso costo e non più professionisti del settore.
Si chiede: se esistano gli estremi per raccomandare a tutti i colleghi, tramite gli ordini provinciali di non accettare compensi inferiori alle 25 euro orarie per prestazioni 118 in convenzione, e 20 euro per presidi base.

Il tutto per non svilire il decoro della professione medica, con eventuali possibilità di richiamo, necessari per impedire un ulteriore perdita di potere contrattuale con “enti privati” che mirano principalmente al profitto a discapito del decoro della professione medica.

Certi in una risposta ferma e decisa che dimostri la compattezza e l’unione del nostro albo professionale, porgiamo i nostri più distinti saluti.

Cordialmente,
Dott. Nicola Pescetelli
Contatti:
Email   nicola.atp@hotmail.it
Email   nicola.pescetelli@gmail.it
Cell. 3394534241