Coronavirus, la Asl di Latina mette in campo la telemedicina: visite e tamponi si faranno a casa del paziente – Lo afferma il D.G. Casati (da Radio Luna del 7 marzo 2020)

Data:
7 Marzo 2020

LATINA – La telemedicina come arma contro il coronavirus. E’ una delle azioni messe in campo per tentare di arrestare i contagi e sarà la Asl di Latina a rendere disponibile per l’intero sistema sanitario regionale la sua esperienza e l’applicativo già utilizzato per il programma +Vita (dedicato alla presa in carico e alla cura dei pazienti cronici) come strumento per seguire a distanza le persone con sintomatologia sospetta e contagiate, che possano essere curate a domicilio perché non hanno complicanze respiratorie. Lunedì si terrà la riunione tecnico-operativa e nei giorni successivi partirà la sperimentazione che in seguito potrà essere estesa al resto del Lazio. Serve però la collaborazione dei cittadini che dovranno dichiararsi.

“I pazienti che hanno contratto il coronavirus, ma che possono curarsi a casa sono l’85%, li vogliamo seguire con la telemedicina in modo che non si muovano dal loro domicilio evitando di infettare altre persone”,  ha spiegato il direttore generale della Asl Giorgio Casati sottolineando che “ogni contagiato ne contagia cinque”,  una corsa che si può arrestare solo se chi si è ammalato resta a casa, autoisolandosi. Inoltre c’è chi è “allergico” all’ospedale e fa di tutto per evitarlo finendo per trascurare la propria salute.

Con questo servizio, che è una pratica virtuosa dell’azienda sanitaria di Latina, i pazienti che accusino sintomi influenzali, si dichiarano al proprio medico di base che, una volta ricevuta la comunicazione, contatta la Asl che invia a casa il kit necessario per le televisite e, se ritenuto utile, anche il personale specializzato per effettuare a domicilio, il tampone. In questo modo il paziente non si recherà in ospedale e non andrà nella sala d’attesa del medico, ma sarà ugualmente seguito nelle varie fasi. “Fare il tampone a casa è facile e bisogna essere tranquilli, non preoccuparsi di quello che pensa il vicino che vede arrivare l’operatore con la tuta, gli occhiali protettivi e la mascherina. Contrarre la malattia non è un peccato, e se capita, bisogna curarsi, è normale. E ora che i tamponi si faranno al Goretti sarà ancora più facile ottenere i risultati in tempi relativamente brevi”. Bastano tre ore per la prima risposta e due e mezza per la conferma definitiva.

Ultimo aggiornamento

11 Marzo 2020, 00:04

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