CERTIFICATI DI MALATTIA: Non e illecito ordinistico omettere la certificazione in dimissione per gli ospedali (da fimmg lazio news dell’11 giugno 2015)
Data:
14 Giugno 2015
Non costituisce un illecito ordinistico omettere la certificazione di malattia ad un paziente in dimissione se il computer non funziona . Questa la decisione dell’Ordine dei medici di Milano a firma del Presidente in merito ad un esposto presentato un anno fa da un medico di Famiglia nei riguardi di un medico ospedaliero che aveva omesso la regolare certificazione di malattia, adducendo come causa il non funzionamento del computer.
Una decisione questa che contrasta con le attuali normative che obbligano tutti i medici italiani ad attenersi alla legge Brunetta, la stessa legge dispone che, la certificazione all’atto della dimissione avvenga in via telematica, e in mancanza di questa effettuata in modo cartaceo e valida ai fini INPS.
Se è vero che la normativa parla chiaro in merito al rilascio del certificato, è anche vero che l’interpretazione sanzionatoria dell’Ordine, che prevede vari gradi, non venga quasi mai applicata di fronte ad una omissione. Nel caso specifico il medico non aveva rilasciato la certificazione in quanto a sua detta il collegamento telematico era guasto, rinviando al curante l’onere della certificazione che doveva essere invece prodotta in forma cartacea.
Utile per la questione una linea guida da parte della Federazione Nazionale, per uniformare il comportamento generale dei singoli ordini, onde non invalidare tutti i ricorsi sull’argomento.
Ultimo aggiornamento
14 Giugno 2015, 09:39
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