Centro di alta diagnostica al Goretti, la Fondazione Roma: “Accordo saltato, ce ne andiamo”

Data:
16 Settembre 2014

www.corrieredilatina.it La collaborazione è saltata, il progetto si ferma. L’amministratore della Fondazione Roma, Alfredo Loffredo, lo annuncia in due righe di comunicato. “Domani mattina sono a disposizione per i chiarimenti”, precisa, ma intanto la comunicazione è di quelle che fanno rumore: “I rapporti tra la Fondazione Roma e la Regione Lazio, avviati per la realizzazione, presso l’ospedale Goretti di Latina di un centro di alta diagnostica per immagini, si sono conclusi con un nulla di fatto. E pertanto il progetto non sarà realizzato per l’indisponibilità manifestata dalla Regione. Il presidente di Fondazione Roma, il professor Emmanuele – spiega Loffredo – aveva fatto l’impossibile per rispettare l’impegno assunto con la città di Latina, proponendo anche una forma di cogestione con la Asl, che è stata respinta dalla Regione. Nei prossimi giorni pertanto la Fondazione determinerà la nuova sede in cui verrà realizzato il centro”. (Qui il documento integrale firmato da Loffredo)

IL COMUNE. Già ad aprile il sindaco di Latina, Giovanni di Giorgi, preoccupato per i ritardi che il progetto stava accumulando, aveva inviato una nota alla Regione lamentando le eccessive lungaggini burocratiche per il rilascio delle concessioni indispensabili per l’apertura del centro di alta diagnostica finanziato interamente dalla Fondazione Roma. Un’operazione da 13 milioni di euro che prevedeva dotazioni e strumenti di altissima tecnologia, alcuni in esclusiva nazionale e mondiale come la cosiddetta Tac Force, una tac multistrato di ultimissima generazione.

LA REGIONE. In realtà la situazione è un pochino più complicata. Perché in ballo sono entrate, nella vicenda, anche una serie di perplessità manifestate dalla Regione sull’iter autorizzativo seguito e anche sull’ubicazione del centro che, pur rappresentando una donazione – in termini di apparecchiature – sarebbe rimasto comunque nella disponibilità dal punto di vista della gestione della stessa Fondazione Roma. Una “concorrenza” interna al Goretti e alla Asl, che avrebbe però goduto di tariffe agevolate e un numero di prestazioni gratuite anche se di fatto in regime di “monopolio” visto il macchinario, una tac di cui esistono pochi esemplari al mondo. Proprio questa “gestione diretta” avrebbe fatto storcere il naso ai vertici della Regione Lazio tanto che, nelle ultime trattative, la Fondazione avrebbe manifestato – ma di questo bisognerà chiedere conto ai diretti interessati – la propria disponibilità ad una co-gestione. Ma in tal senso, almeno al momento, l’accordo sembra essere saltato.

SOLUZIONE. La Fondazione Roma ha confermato, attraverso Loffredo, l’intenzione di andare altrove. La primissima ipotesi è la Capitale anche se nessuno si sente di escludere che, in caso di intervento diretto del Comune di Latina (che a questo punto potrebbe ospitare altrove il laboratorio) si riesca a trovare un accordo in extremis. Ma i tempi sono stretti e la Fondazione ha bisogno di mettere a regime il tutto visto che il macchinario in questione, prodotto dalla Siemens, deve entrare in funzione entro la fine dell’anno.

POLEMICA. La prima replica alla presa di posizione della Fondazione Roma arriva dal consigliere regionale del Pd, Enrico Forte: “Per quanto ne so – spiega – la Regione ha formulato una proposta che non è stata ancora valutata ufficialmente dalla Fondazione Roma. Lo dico perché non mi risulta ci sia stata una risposta. Ho la sensazione – prosegue Forte – che si vogliano far precipitare gli eventi visto che, facendo proprio riferimento al dialogo con la Regione, non c’è stata alcuna risposta formale all’ultima proposta avanzata. Bisogna poi dire una cosa: la Regione, ovviamente, vuole realizzare a Latina questo centro anche perché trasferendolo a Roma le cose non cambiano. Nel senso che le prescrizioni dettate dalla normativa regionale che sono oggetto di confronto con la Fondazione Roma sono uguali a Latina, a Roma e nel resto del Lazio perché le norme vanno rispettate ovunque, anche nella Capitale. L’iniziativa, lodevole e importante per il nostro territorio, meritava un approfondimento e la scelta di interrompere il dialogo non porta da nessuna parte”.

Ultimo aggiornamento

16 Settembre 2014, 07:25

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